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Medici Isde: “Acqua primo presidio di salute, minacce da nuovi inquinanti”

Nella Giornata mondiale contro la desertificazioni i camici bianchi ambientalisti ricordano l'importanza di fonti idriche pulite

Di Redazione |

Roma, 17 giu. (Adnkronos Salute) – “L’acqua è fondamentale per la salute perché noi siamo composti di acqua. Un bambino quasi al 90%, le persone di una certa età al 70%. E’ importantissimo, dunque, avere la disponibilità di quantitativi di acqua giusti per la fisiologia dell’organismo. Ma soprattutto averne di pulita, salubre, ovvero non inquinata, è fondamentale per vivere. E’ il primo presidio contro le malattie”. Lo ricorda all’Adnkronos Salute Antonella Litta, medico referente dell’Associazione medici per l’ambiente Isde-Italia, nella Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità. Il problema, sottolinea, è che oggi abbiamo a che fare “sempre con nuovi inquinanti chimici: microplastiche, bisfenolo, ftalati e tante altre tante sostanze. Questo perché c’è un inquinamento diffuso, l’acqua non viene potabilizzata, quindi depurata nella maniera giusta. In Italia gli impianti di depurazione funzionano poco. L’acqua è un ciclo e se un inquinante entra all’interno di questo processo è difficile eliminarlo. E, dunque, si trasforma in una minaccia per la salute delle persone. Ma è una minaccia ancora più importante perché tanti inquinanti presenti nelle acque, gli stessi Pfas, le sostanze perfluoroalchiliche, i metalli pesanti, l’arsenico, sono sostanze che oltrepassano il cordone ombelicale e la placenta, quindi vanno poi a interferire con il ‘programma’ di sviluppo fetale, mettendo le basi per malattie successive già dal grembo materno”, aggiunge Litta. Noi “abbiamo bisogno di un quantitativo di acqua, non solo per noi – precisa l’esperta – ma per tutte le specie, per tutti gli ecosistemi, che sia adeguato e che sia anche pulito. Il problema della siccità in Italia chiaramente denuncia, ancora una volta, che non sono state fatte politiche di prevenzione, ma si sono fatte – e si fanno – soltanto politiche di tipo emergenziale. Che negli ultimi anni si è sempre più evidenziata una severità per quanto riguarda la mancanza di acqua è dovuto al fatto che il 50%, su scala nazionale, viene perso dagli acquedotti, quindi non si è assolutamente investito in questo. Non si è corso ai ripari pensando a fare gli invasi, facendo delle politiche di risparmio, di educazione per questa matrice che è appunto fonte di vita. Si è continuato poi con gli inquinamenti del terreno, con il consumo del suolo, perché cementificare significa anche togliere la possibilità all’acqua piovana di finire nelle falde”. Litta denuncia “la mancanza di una visione da parte della politica e delle istituzioni preposte. Di questi problemi, come anche il cambiamento climatico, la comunità scientifica ne parlava già 40 anni fa. Adesso ci troviamo con una situazione ovviamente acutizzata anche dai cambiamenti climatici, per cui la siccità diventa un problema estremamente importante, con tutte le ripercussioni sulla salute”. Noi “abbiamo bisogno di un quantitativo di acqua, non solo per noi – precisa l’esperta – ma per tutte le specie, per tutti gli ecosistemi, che sia adeguato e che sia anche pulito. Il problema della siccità in Italia chiaramente denuncia, ancora una volta, che non sono state fatte politiche di prevenzione, ma si sono fatte – e si fanno – soltanto politiche di tipo emergenziale. Che negli ultimi anni si è sempre più evidenziata una severità per quanto riguarda la mancanza di acqua è dovuto al fatto che il 50%, su scala nazionale, viene perso dagli acquedotti, quindi non si è assolutamente investito in questo. Non si è corso ai ripari pensando a fare gli invasi, facendo delle politiche di risparmio, di educazione per questa matrice che è appunto fonte di vita. Si è continuato poi con gli inquinamenti del terreno, con il consumo del suolo, perché cementificare significa anche togliere la possibilità all’acqua piovana di finire nelle falde”. Litta denuncia “la mancanza di una visione da parte della politica e delle istituzioni preposte. Di questi problemi, come anche il cambiamento climatico, la comunità scientifica ne parlava già 40 anni fa. Adesso ci troviamo con una situazione ovviamente acutizzata anche dai cambiamenti climatici, per cui la siccità diventa un problema estremamente importante, con tutte le ripercussioni sulla salute”.

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