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Migranti: Meloni, ‘senza azione governo arrivi ancora più alti’
Roma, 8 nov. “Mi aspettavo di più sull’immigrazione”, anche se “siamo di fronte a un contesto estremamente difficile, direi senza precedenti”. “Ho promesso che avrei bloccato l’immigrazione irregolare, ci ho lavorato e ci lavoro molto. E posso dire, in cuor mio, che sono certa che se non avessi fatto l’enorme lavoro che ho fatto, soprattutto a livello diplomatico, i numeri degli ingressi sarebbero stati molto più alti”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel nuovo libero di Bruno Vespa, in uscita oggi, e di cui il Messaggero pubblica alcune anticipazioni.
Le frontiere con la Slovenia, spiega, sono state blindate perché “sappiamo che in questo momento i foreign fighters, i cani sciolti, i più pericolosi, vengono da Est”. Inoltre, “quando abbiamo scoperto che un flusso importante di migranti arriva dal Bangladesh, via Turchia, ho chiesto al presidente turco Erdogan di mettere i visti alla frontiera per chi viene da quella nazione e il flusso è rallentato. Ma in questo contesto, quando si chiude una rotta, se ne apre subito un’altra”, ha detto la premier, secondo la quale “appena rallenta l’ondata tunisina, cresce quella libica”.
Anche con la Tunisia, rivendica, “abbiamo fatto tanto” e i flussi sono rallentati ma “l’obiettivo è di scongelare gli 800 milioni” europei “svincolandoli da un accordo tra Tunisi e il Fondo monetario internazionale che per ora non vedo all’orizzonte”. Un “pattugliamento congiunto” per Meloni sarebbe poi la “condizione base di quello che io chiamo blocco navale”, cioè “una missione navale europea in accordo con le autorità del Nord Africa” che fermi i migranti “quando sono ancora nelle acque del paese di partenza” perché “in acque internazionali, diventa impossibile fermarli perché c’è l’obbligo di soccorso”. A questo, assicura, “ancora lavoro”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA