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Muschio Selvaggio: giudice Milano, è di Luis Sal, sequestrata quota Fedez (2)
Nel provvedimento del giudice civile si ricostruiscono i dissidi tra i due (ex) soci, già insorti tra il gennaio e il febbraio del 2023 e relativi anche alla conduzione e ai contenuti del programma, che hanno portato Luis Sal a non partecipare più alla creazione e alla conduzione del podcast Muschio Selvaggio. Situazione con ricadute nell’organizzazione societaria (la gestione ordinaria è stata affidata a Annamaria Berrinzaghi, madre di Fedez) e sfociata nell’attivazione di una clausula dello Statuto sociale e nell’offerta (29 novembre 2023) di acquistare la quota di Luis Sal per 250mila euro poi aumentata, il 15 dicembre del 2023, fino a 350mila. Per preservare la sua quota lo youtuber, difeso dall’avvocato Nicolò Ferrarini, ha chiesto il sequestro giudiziario “al fine di assicurare la gestione della quota oggetto della vendita scaturita dal meccanismo della clausola statutaria cosiddetta ‘roulette russa’ dello statuto sociale”.
Clausula che concede e Luis Sal tre opzioni: accettare la proposta e quindi vendere, rilanciare oppure rifiutare (come ha fatto) diventando a sua volta l’acquirente per l’ultima cifra a lui stesso proposta. Nel provvedimento in cui si sottolinea il contrasto tra gli artisti – e che “ha portato Zdf srl, tramite la co amministratrice Berrinzaghi, ad agire in totale autonomia comportandosi come se la società fosse cosa propria” secondo la controparte – si sottolinea come “il sequestro è idoneo a scongiurare il pericolo di cessione a terzi delle quote sociali”. Il giudice ben ravvisa le ricadute gestorie “con l’effetto del manifestarsi di un dissidio tra i componenti del consiglio di amministrazione e di un concreto problema organizzativo”, ma anche una sorta di ‘conflitto di interesse’: “se fino ad ora l’interesse di Zdf (Fedez, ndr) è stato quello di sostenere la migliore conduzione dell’attività di impresa per non svalutare il podcast Muschio Selvaggio, adesso, dopo l’esito della proceduta ex articolo 28 Statuto, la prospettiva risulta di fatto differente in quanto ZDF, che ha all’orizzonte la prospettiva di dover trasferire la sua quota, non è più portatrice di un interesse omogeneo a quello della società”.
Per questo, scrive la giudice Simonetti “è opportuno che i diritti amministrativi inerenti la partecipazione sociale di cui è titolare Doom (incorporante di Zdf srl, ndr) siano gestiti da un soggetto terzo che possa con equilibrio esercitare poteri di controllo sulla gestione ed esprimere il voto in assemblea. Il sequestro della partecipazione con la nomina di un custode terzo (Michele Centonze, ndr) potrebbe in concreto favorire, fino a che non sarà definita la causa di merito, la soluzione dello stallo in cui versa l’organizzazione societaria, concorrendo a garantire l’effettività alla clausola 28 dello statuto, come voluta dai soci in causa”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA