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**Riforme: da Ceccanti proposta alternativa premierato, ‘difesa status quo non sostenibile’**

Di Redazione |

Roma, 25 nov. Una proposta di legge alternativa a quella del governo Meloni. Un testo che potrebbe essere pronto all’uso e depositato in Parlamento. Lo ha presentato questa mattina all’assemblea ad Orvieto di ‘Libertà Eguale’, area riformista dem, il costituzionalista ed ex-deputato Pd, Stefano Ceccanti. “La difesa dello status quo non è accettabile”, spiega. Una controproposta che incrocia le indiscrezioni, riportate oggi dal Corriere, secondo le quale Dario Franceschini starebbe suggerendo ad Elly Schlein di non opporre soltanto dei no alla proposta del governo.

Ed ecco il ddl Ceccanti, “una precisa proposta redatta in articoli come testo alternativo a quello predisposto dal Governo nella convinzione che occorra fornire un’alternativa innovativa in positivo, una ragionevole manutenzione istituzionale, sulla scia delle elaborazioni del centrosinistra sul premierato dato che, con tutta evidenza, la difesa dello status quo non appare una linea minimamente sostenibile”, ha detto l’ex-deputato Pd nel suo intervento.

Il testo in 4 articoli prevede non l’elezione diretta del premier ma l’indicazione sulla scheda con una legge elettorale maggioritaria a doppio turno. E un rafforzamento dei poteri del premier adattando il modello tedesco ovvero la sfiducia costruttiva e il potere di nomina e revoca dei ministri. Ceccanti ricorda come questa impostazione fosse già contenuta nelle Tesi 1 dell’Ulivo del 1996 che “situava anzitutto le riforme istituzionali all’inizio del programma” e “proponeva di adottare ‘una forma di governo centrata sulla figura del Primo Ministro investito in seguito al voto di fiducia parlamentare in coerenza con gli orientamenti dell’elettorato’ prevedendo ‘a tal fine…sulla scheda elettorale, l’indicazione – a fianco del candidato del collegio uninominale – del partito o della coalizione alla quale questi aderisce e del candidato premier da essi designato'”.

Quindi “in continuità con quell’impostazione”, Ceccanti spiega come la sua proposta si basi “su due scelte di fondo” : un sistema elettorale maggioritario a doppio turno e quindi rafforzare i poteri del premier sul modello tedesco. “La prima è la seguente – dice Ceccanti nel suo intervento- al di là del fatto che si voglia costituzionalizzare in parte la formula elettorale o meno, un modello di premierato, che ha alla sua base la legittimazione popolare di maggioranze e Governi, è legato anzitutto a una legge elettorale a prevalenza maggioritaria. La prevalenza maggioritaria porta alla legittimazione diretta di una maggioranza, il doppio turno è la soluzione più ragionevole quando si parta da una situazione di frammentazione, dando all’elettore due possibilità di scelta, specie quando si decida di adottare meccanismi premiali”.

“La seconda: per disincentivare la caduta della maggioranza e del governo legittimato dagli elettori senza adottare modelli troppo rigidi rispetto al Parlamento e al Capo dello Stato, occorre adottare, con qualche ragionevole adattamento, le soluzioni previste nel testo costituzionale tedesco su fiducia, proposta di revoca, sfiducia, questione di fiducia e scioglimento”.

Andando nel dettaglio del testo: “L’articolo 1 (nuovo art. 55) prevede l’adozione di sistemi elettorali selettivi congegnati in modo da produrre maggioranze omogenee tra Camera e Senato, con parlamentari collegati a candidati indicati sulla scheda alla carica di Primo Ministro. Nel caso in cui il sistema comporti un premio in seggi per l’assegnazione del premio è richiesta la maggioranza assoluta dei voti validi, anche facendo ricorso a un eventuale secondo turno elettorale. Sulle leggi elettorali è ammesso il ricorso preventivo alla Corte costituzionale. E’ stabilito un tetto di due mandati consecutivi per il Primo Ministro. Il testo consente altresì la seduta comune delle Camere anche sulla base di leggi ordinarie, superando la tassatività odierna che la limita alle sole fattispecie individuate dalla Costituzione”.

Quindi, “l’articolo 2 (nuovo art. 88) esclude l’elezione anticipata di una sola Camera e inserisce un meccanismo di possibili elezioni anticipate quando il Primo Ministro sia stato sconfitto su una questione di fiducia, a meno che entro dieci giorni non sia scelto a maggioranza assoluta un nuovo Primo Ministro. Questa previsione corrisponde in sostanza all’art. 68 della legge Fondamentale tedesca”.

L’articolo 3 (nuovo art. 92) “cambia denominazione da Presidente del Consiglio a Primo Ministro, inserisce la proposta di revoca dei ministri, stabilisce la modalità di nomina del Primo Ministro indicato prima del voto a cui sia legata una maggioranza di parlamentari, quindi legittimato direttamente dagli elettori anche se non eletto direttamente, e i casi in cui possa essere nominato un altro Primo Ministro a maggioranza assoluta. Corrisponde, nella sostanza, con alcuni adattamenti, agli art. 63 e 64 della Legge Fondamentale tedesca (rapporto fiduciario che si instaura solo col Primo Ministro da parte di un’unica assemblea parlamentare, Primo Ministro che può proporre nomina e revoca dei ministri)”.

Infine “l’articolo 4 (nuovo art. 94) parlamentarizza le dimissioni volontarie e inserisce la mozione di sfiducia costruttiva. Corrisponde in sostanza all’art. 67 della legge Fondamentale tedesca”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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