Roma, 28 nov. Il cosiddetto premierato porta ad “un rafforzamento del ruolo di garanzia del Presidente della Repubblica”, che già ora come presidente del Consiglio “non sceglie un amico suo”, ma un esponente indicato dai Gruppi parlamentari in base a “chi ha vinto le elezioni”. Basti pensare alla fase politica che vedeva contrapposti Romano Prodi e Silvio Berlusconi, quando la strada per il Capo dello Stato era “del tutto tracciata”. Lo ha affermato il professor Francesco Saverio Marini, ordinario di diritto pubblico all’Università Tor Vergata, nel corso della sua audizione alla commissione Affari costituzionali del Senato sul disegno di legge di riforma.

Quanto alla legge elettorale, secondo Marini si dovrà andare verso “un doppio turno con soglia di sbarramento al primo”, mentre fissare un premio di maggioranza in Costituzione rappresenta una garanzia anche per le opposizioni, evitando che chi vince le elezioni possa avere i numeri per poter eleggere giudici costituzionali o componenti del Csm quando sono richiesti quorum qualificati.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA