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Telefonia mobile, ecco quanto spendono regioni e capoluoghi
Ad essere ‘promosse’ per la spesa in telefonia mobile, con un rating complessivo da A a AA, sono anche Basilicata, Liguria e Lazio che, con un importo rispettivamente di 12.207,30, 28.360,13 e 60.109,32 euro, si aggiudicano la doppia AA, e poi, con la A singola, Abruzzo (33.762,32), Marche (50.790,48) e Campania (169.451,35).
Tra le Regioni con performance ‘intermedie’ figurano, invece: con BBB il Molise (10.426,44 euro); con BB Veneto (241.557,70) e Sicilia (273.262,53); con B Emilia-Romagna (352.199,82). Mentre risultano non comparabili per questa voce i dati di Trentino Alto Adige, Sardegna, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia.
Nello specifico, per questa voce, nel 2021 l’Umbria ha speso 163.094,18 euro. Una cifra moltiplicatasi rispetto al 2020, quando si era fermata a 28.872,07 euro, e comunque superiore anche rispetto al 2018 (100.518,83) e 2019 (132.304,21).
Quanto al Piemonte, nel 2021 per i telefonini ha speso 627.002,74 euro. Un importo più elevato rispetto ai tre anni precedenti: era nel 2018 pari a 574.768,68, nel 2019 555.950,01, nel 2020 503.814,75.
Subito dopo il Piemonte, fra le Regioni con gli importi più elevati di uscite per questa voce, superiori a 100mila euro, spiccano, nell’ordine: Emilia-Romagna (352.199,82), Sicilia (273.262,53), Veneto (241.557,70), Toscana (226.339,26), Campania (169.451,35), Umbria (163.094,18), Friuli Venezia Giulia (143.635,58).
AL TRENTINO ALTO ADIGE RATING AA – Il Trentino Alto Adige è la Regione italiana che, in valori assoluti, ha la minore spesa sostenuta per telefonia mobile: 3.715,08 euro nel 2021.
Fra le Regioni che spendono meno per questa voce, sempre in valori assoluti, con un importo inferiore a 20.000 euro, troviamo: Molise (10.426,44), Basilicata (12.207,30), Puglia (12.207,86), Calabria (13.265,45), Sardegna (14.641,85).
A risultare più ‘virtuosi’ per questa voce di costi dell’ente, ottenendo così il massimo rating, sono Arezzo, che ha speso solo 695,00 euro, seguito da Isernia con 995,25, e poi: Agrigento (1.301,37), Rieti (1.423,93), Viterbo (1.447,02), Massa (1.628,34), Imperia (3.170,99), Taranto (5.533,66), Parma (6.402,57), Napoli (6.518,39), Reggio Calabria (10.000,00), Roma (19.920,00).
Ma a quanto ammontano le spese sostenute per questa voce in questi enti nel 2021? Analizzando la classifica, si scopre che Genova ha speso ben 493.491,02 euro, seguita da Firenze con 230.620,62, Sassari con 212.284,85, e Ravenna con 130.234,40. Poi, a distanza: Bergamo (78.346,22), Pisa (77.860,41), Barletta (57.031,83), Enna (22.103,28).
GENOVA CAPOLUOGO DA RECORD – E’ Genova il capoluogo di provincia che, in valori assoluti, ha la maggiore uscita di spesa per telefonia mobile, raggiungendo nel 2021 la cifra record di 493.491,02 euro, tanto da meritare il rating C.
Dopo Genova, fra le città con le più elevate spese per questa voce, superiori a 100.000 euro, seguono in classifica, a distanza: Milano (341.464,74), Firenze (230.620,62), Sassari (212.284,85), Torino (156.933,83), Venezia (135.591,62), Ravenna (130.234,40) e Bologna (119.878,46).
AREZZO CAPOLUOGO PARSIMONIOSO – E’ Arezzo il capoluogo di provincia più ‘parsimonioso’ in fatto di spesa per telefonia mobile, voce cui ha destinato nel 2021 solo 695,00 euro.
A mantenere la spesa bassa per questa voce, al di sotto dei 2.000 euro, dopo Arezzo, troviamo, nell’ordine: Isernia (995,25), Agrigento (1.301,37), Rieti (1.423,93), Viterbo (1.447,02) e Massa (1.628,34).COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA