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**Terzo Polo: al Senato Azione tiene fondi e va nel Misto, ‘divorzio’ si complica a Camera**

Di Redazione |

Roma, 8 nov. “Habemus Papam”. Carlo Calenda riassume così la soluzione della tormentata separazione tra Azione e Italia Viva al Senato. Grazie alla mediazione del presidente Ignazio La Russa oggi è stato siglato l’accordo, un ‘divorzio consensuale’. “Sono contento -commenta Calenda- perché noi avevamo dato l’ok già alla prima proposta di La Russa, e poi a questa seconda: prima si può chiudere questa storia e meglio è”. Secondo quanto concordato Matteo Renzi avrà il suo gruppo autonomo ‘Italia Viva – Il Centro – Renew Europe’, mentre Calenda trasloca nel Misto come componente.

Ma, spiegano fonti di Azione all’Adnkronos, senza subire una decurtazione dei fondi: “Come fossimo un gruppo autonomo pur essendo componente del Misto -sostengono-. Ora speriamo che la vicenda si chiuda anche alla Camera nei tempi più brevi possibili”. E invece pare proprio che non sarà così. Si complica infatti la faccenda a Montecitorio dove visti i numeri – 12 deputati di Azione e 9 di Iv -, sembrava più semplice separarsi e ottenere la deroga per formare due gruppi autonomi. Oggi c’è stata una riunione per il Regolamento della Camera sul caso Terzo Polo e sono emerse diverse questioni da approfondire, richiesta che è arrivata in modo particolare dalla maggioranza.

Intanto, la lettera al presidente Fontana per chiudere l’esperienza del gruppo comune è arrivata solo da Italia Viva. Azione che alla Camera è la componente più numerosa del gruppo e che esprime il presidente dei deputati Matteo Richetti, non ha avanzato analoga richiesta per costruire un gruppo autonomo.

Inoltre il caso di Azione e Iv non sarebbe assimilabile quello di Noi Moderati di Maurizio Lupi che chiese e ottenne la deroga per formare un gruppo a inizio legislatura: Lupi si era presentato con il proprio simbolo alle politiche, mentre il simbolo della lista di Renzi e Calenda era Iv-Azione-Renew Europe. “Un conto è deliberare su un caso simile a inizio legislatura. Altro è farlo a legislatura in corso”, viene spiegato da ambienti della Giunta all’Adnkronos. Nodi su cui la Giunta si è aggiornata.

Quanto alla vicenda di palazzo Madama, Italia Viva rivendica di aver avuto ragione sulla legittimità di aver cambiato il nome del gruppo al Senato, decisione presa a maggioranza senza i senatori di Azione che aveva contestato la validità della decisione. “Anche in questo caso il tempo è galantuomo. Il gruppo si chiama Italia viva Il Centro Renew. Buon lavoro ai colleghi del Misto”, rimarcano fonti di Iv.

Anche dalle parti di Azione ci si dichiara “soddisfatti dell’accordo. Ringraziamo il presidente del Senato Ignazio La Russa, che ha avuto molta pazienza. Noi avevamo dato l’ok anche alla prima proposta, ma insomma in questo caso da parte nostra c’è assoluta soddisfazione. In bocca al lupo ai colleghi di Italia Viva, sinceramente. Non ci sono le condizioni per continuare insieme ma è giusto che ognuno faccia il proprio percorso”, commenta Mariastella Gelmini. Sebbene tra i parlamentari della sinistra non manchi il sarcasmo sul paradosso di Calenda che fece saltare l’accordo elettorale con il Pd di Enrico Letta perchè comprendeva anche Sinistra Italiana e Verdi ed ora si ritrova come capogruppo al Misto al Senato proprio un esponente di Avs, Peppe De Cristofaro.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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