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Violenza su donne: Carfagna (Az), ‘non basta ritocco, servono subito risposte forti’

Di Redazione |

Roma, 7 set. “Voteremo a favore di un provvedimento che va nella giusta direzione, che si pone un obiettivo condivisibile. Ma per quanto importante, si tratta comunque di un ritocco non all’altezza della situazione. Non può essere questa l’unica risposta alla drammatica escalation di aggressioni, violenze, persecuzioni e femminicidi alla quale stiamo assistendo”. Lo ha detto Mara Carfagna, presidente di Azione, annunciando in aula il voto favorevole del gruppo Azione-Italia viva-Renew Europe alla proposta di legge relativa ai poteri di avocazione delle indagini del procuratore della Repubblica nei casi di violazione delle norme in materia di assunzione di informazioni dalle vittime di violenza domestica e di genere.

“E’ trascorso quasi un anno dall’inizio della legislatura e dall’insediamento del governo – ha proseguito – e l’unica risposta che noi riusciamo a dare dopo quasi dodici mesi è questo ritocco al Codice Rosso, assolutamente condivisibile ma non sufficiente per affrontare adeguatamente un fenomeno strutturale e di dimensioni drammatiche con la tempestività, l’efficacia e l’urgenza che la situazione richiede. Alle donne che non denunciano per paura, che hanno il terrore di essere lasciate sole e di non essere protette, che vivono nell’angoscia che il loro aggressore ritorni libero o che possa molestarle di nuovo, a queste donne, alle loro famiglie, ai loro figli, noi abbiamo il dovere di dare ben altre risposte, in termini di sensibilizzazione, di educazione e formazione, di prevenzione e di protezione, di repressione e di punizione dei colpevoli. Invece governo e maggioranza si muovono con una lentezza che non mi spiego”.

“Giace da ottobre alla Camera un disegno di legge a firma mia e della collega Bonetti, al Senato della collega Gelmini, largamente condiviso e con misure importanti, che non è stato però mai calendarizzato – ha detto ancora Carfagna -. Ci avete messo dieci mesi per presentare il vostro pacchetto di norme, che ricalca in larga parte il nostro, e sono dieci mesi persi nel dare risposte alle donne. Tra l’altro non si spiega perché agire con un disegno di legge anziché per decreto, visto che la decretazione d’urgenza è stata ampiamente utilizzata, ad esempio per i rave, per il granchio blu o per abolire il tetto degli stipendi agli esperti del ponte sullo Stretto. Forse che i numeri della violenza sulle donne non meritano la stessa urgenza?”. “Noi continueremo a fare la nostra parte, voteremo a favore di questo provvedimento, ma aspettiamo in fretta l’intervento complessivo che voi avete promesso, altrimenti al prossimo caso di violenza si abbia almeno il pudore di tacere”, ha conclusa la deputata di Azione.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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