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Violenza su donne: in Senato docufilm ‘bellezza dopo rinascita’, ragazzi fanno ‘rumore’ per Giulia

Di Redazione |

Roma, 21 nov. E’ iniziato con un minuto di silenzio in ricordo di “Giulia e di tutte quelle che non ce l’hanno fatta”, come ha detto la senatrice di Azione, Giusy Versace il convegno presso la sala Zuccari, di Palazzo Giustiniani ‘Oltre la violenza: le azioni positive a confronto’, nel corso del quale è stato proiettato il docufilm ‘La bellezza dopo la rinascita’, prodotto dalla cantante Jo Squillo, presente al tavolo degli oratori. In sala Zuccari anche una nutrita rappresentanza di studenti di varie scuole, la senatrice Mariastella Gelmini, portavoce di Azione, Martina Semenzato, deputata a capo della Bicamerale sulla violenza sulle donne, Valeria Valente, senatrice del Pd e già presidente della Femminicidi. Con loro il presidente della commissione cultura del Senato, il leghista Roberto Marti.

“Sono tanti i casi che abbiamo vissuto, che abbiamo cercato di arrestare, abbiamo cercato di cambiare, capire, lo facciamo attraverso i documentari, portiamo nelle scuole la cultura del rispetto e della pace, dell’amore vero”, ha spiegato Squillo, dopo la proiezione, con riferimento alla sua Onlus ‘Wall of Dolls’. “Serve un cambiamento necessario, immediato e veloce, che voi giovani dovete attuare”, ha detto la cantautrice, conduttrice televisiva e attivista, rivolgendosi ai ragazzi presenti in sala.

“Oggi non voglio fare un intervento istituzionale, è una settimana difficile, io sono veneziana e la famiglia di Giulia è veneziana, dobbiamo destrutturare la violenza di genere e il femminicidio, portando come ci ha chiesto la famiglia Ceccherin un grandissimo rumore”, ha detto Semenzato, chiedendo ai giovani presenti un gesto in quel senso: “Alzatevi e fate rumore”. Richiesta accolta dagli studenti, mentre Semenzato aggiunge: “Giulia aveva 22 anni, fate rumore…”.

Per Valente “la morte di Giulia ricalca copioni stravisti, è violenza non di genere, ma di uomini contro le donne. Giulia si stava per laureare, un traguardo importante di autonomia e indipendenza”. “Oggi -ricorda- le donne cercano di affermare spazi di autonomia e libertà e gli uomini fanno fatica a rapportarsi con questo” perché “questa società prevede degli stereotipi, il macho per l’uomo, che deve esercitare un controllo, che non si deve emozionare, per rispondere al canone di uomo-maschio”. La Gelmini fa il punto sulle leggi, sulle tutele normative: “Giulia è la 105esima donna uccisa” questo “ci rende sconfitte”, certo “le norme votate sono state una battaglia trasversale, dal codice rosso in poi, ma non ci illudiamo che le leggi penali bastino, anche se molto è stato fatto”.

“Il 70% delle donne -ammette- non trova il coraggio di denunciare”. In video-collegamento l’ex ministra Elena Bonetti ha ricordato come “da molti anni stiamo promuovendo un nuovo approccio per combattere fenomeno della violenza contro le donne”. “Concentrarsi solo sulla vittima -dice- non fa emergere la subcultura di prevaricazione, che va rimossa perché contraria a ogni principio costituzionale”. Spazio anche alle domande. Uno studente del biomedico scientifico chiede come la scuola possa cancellare gli stereotipi, una ragazza prende spunto dal film della Cortellesi, chiedendo come mai quanto avveniva negli anni ’50 è ancora attuale. Un’altra studentessa chiede di puntare di più sul cambiamento culturale, al di là delle nuove leggi. “Da uomo mi vergogno un po’, vedere quei video non è bello, sono massacranti per la nostra psiche. Un perché umano non ci può essere, non c’è niente da studiare”.

“Io -dice il leghista- ricordo un ceffone di mio padre, sicuramente ne avrei meritati di più, uno l’ho dato a mio figlio, che ha nove anni, a mia figlia nessuno, che ne ha 14”. “C’è un problema culturale -avverte- se da ragazzo avessi visto un gesto fuori dal normale da mio padre verso mia madre o mia sorella, non sarei riuscito a stare fermo. Rispondo ora alla domanda dello studente, la scuola è fondamentale. Il problema è culturale, dobbiamo volerci bene e rispettare gli altri”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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