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C’è una “Strada romantica” da scoprire anche in Sicilia

Il sogno dell'architetto catanese Antonio Sabella: fare nella Sicilia centrale una “Romantische Strasse” su modello di quella famosissima in Baviera 

Di Carmen Greco |

Un luogo del cuore che potrebbe diventare un luogo di opportunità. Si trova lungo i 117 chilometri che uniscono Piazza Armerina a Santo Stefano di Camastra attraversando i monti Erei.  Lì c’è una pentola d’oro per il turismo siciliano. Ne è convinto Antonio Sabella, architetto catanese innamorato fin da bambino di questo pezzo di Sicilia punteggiato di montagne e castelli, che ha deciso di lanciare l’idea di una “Strada romantica di Sicilia”, sull’onda della ben più famosa “Romantische Strasse” in Baviera, uno dei percorsi turistici più frequentati d’Europa. 

Così ha depositato il marchio alla Camera di commercio ed ha aperto anche un dominio su internet www.stradaromanticadisicilia.it, primi indispensabili passi per poi passare dalla teoria alla pratica. Mamma catanese, papà di Nicosia «ogni estate – racconta – andavo lì assieme ai miei genitori nel nostro grande casale di campagna immerso nella natura. Poi andavamo a Santo Stefano di Camastra, lo sbocco principale per il mare, assieme a mio nonno Tonino. Percorrevo spesso le strade di collegamento tra Enna, Nicosia, Santo Stefano e rimanevo sempre affascinato dalla straordinaria bellezza della natura. Oggi questi luoghi rappresentano la mia parte interiore, posti dove ritrovare me stesso, posti bellissimi, paesaggi naturali o monumenti storici che fanno vibrare l’anima, che fanno riflettere sulla storia che abbiamo avuto, così ho pensato “perché non fare una strada romantica anche qui da noi?”».

Detto fatto. Il tracciato si snoda – cartina alla mano – lungo la direttrice sud-nord attraversando sei comuni ( i più grandi) e due riserve naturali (quella del monte Altesina, 1.182 metri sul livello del mare e quella dei monti Sambughetti), “incrociando” il patrimonio artistico, architettonico e culturale di due province Enna e Messina, per poi concludersi a Santo Stefano di Camastra dove non c’è nulla di più “romantico” del sole che si tuffa nel mare vicino al promontorio di Cefalù.

In realtà la “strada romantica” unisce diverse statali e provinciali che esistono già, ma si tratta di vie interne, poco frequentate e poco segnalate. Di buono c’è che (miracolosamente) sono strade pulite, se si pensa alla lunga teoria di discariche abusive normalmente a corredo dei nostri paesaggi, anche dei più belli.  Perché l’ha chiamata “Strada romatica” è presto detto. «Viste le sensazioni profonde che suscitano questi paesaggi sarebbe bello fare questo percorso in due – consiglia l’architetto Sabella – condividere assieme al compagno o alla compagna, la bellezza disarmante della natura».

Per provare a realizzare questo progetto, il primo passo sarebbe una cartellonistica ah hoc. «È fondamentale – sostiene – incentivarla e svilupparla. Per esempio, così com’è stato fatto a Sambuca di Sicilia e Menfi con le Strade del Vino, o anche a Tusa, grazie alla Fiumara d’Arte di Antonio Presti. Se devo immaginare come sarà, penso – in primis – ad una segnaletica dedicata e riconoscibile, poi a depliant informativi da distribuire nei luoghi turistici di maggior interesse (vedi la Villa del Casale)».

Il secondo step, poi, dovrebbero essere i servizi, e qui la cosa si fa già più complessa. «In Germania ci sono ostelli, alberghi e ristoranti e anche qui – osserva Sabella – ci sono diverse possibilità con agriturismi e alberghi diffusi, ma la cosa più importante è innanzitutto la promozione. Per esempio la collaborazione con le Pro Loco che sono la vera “anima” dei territori, con l’assessorato regionale al Turismo, con le Amministrazioni locali, ovviamente non per chiedere fondi, perché conosco già la risposta, ma per sostenere il progetto con campagne informative e sui social. Poi, ancora, mi piacerebbe coinvolgere l’associazionismo, le guide naturalistiche, l’imprenditoria privata, i produttori locali, gli artigiani, tutte quelle realtà che vivono il territorio in prima persona ed hanno interesse a farlo crescere».

Il resto lo fa la bellezza del paesaggio con il turista che – in auto, moto, bici o a piedi – può visitare il percorso, tutto o a tappe. Partendo dalla Villa del Casale di Piazza Armerina e, lungo la via, fermandosi al lago di Pergusa, ad Enna con le sue chiese e il castello di Lombardia, a Calascibetta con il villaggio bizantino scavato nella pietra, il lago Nicoletti, la riserva naturale del monte Altesina scelto dal geografo arabo Abu Abdallah Muhammad al-Idrisi ibn Idris nel 1154 per suddividere il territorio siciliano in tre valli, (Val di Noto, Val di Mazzara, Val Demone). E, ancora, Sperlinga con il suo castello rupestre; Nicosia, con il tetto ligneo della sua cattedrale. Senza contare tutte le eccellenze gastronomiche che si possono degustare lungo la “strada romantica”.

«Andrò a bussare alle porte dei sindaci – preannuncia Sabella – per tastare il polso alle Amministrazioni, ho già preso appuntamento con alcuni di loro e spero di concludere il “giro” entro l’estate. Cercherò di convincerli che dobbiamo credere di più nelle nostre potenzialità. Io un po’ ho viaggiato e posso dire che la Sicilia è veramente unica, non bisogna andare dall’altra parte del mondo, qui c’è tanto su cui credere e investire, prendiamo a cuore la nostra terra. Oggi tutti ci riempiamo la bocca di turismo ma nei fatti c’è poco. Realizziamolo, concretizziamolo questo turismo, soprattutto nelle zone meno conosciute. Se l’hanno fatto in Germania si può fare anche qui».

Come sarà la “Strada romantica di Sicilia” fra dieci anni è forse presto per dirlo, ma una “vision” Sabella ce l’ha già chiara. «Ah, io me l’immagino percorsa da tanti turisti, con tante pensioni, alberghi rurali, case vacanza, agriturismi dove si mangiano prodotti della natura a km zero. E poi mi piacerebbe anche che si organizzassero eventi culturali, la festa della poesia, della musica, dei libri, oppure spettacoli e film all’aperto nei bagli interni dei tanti casali che esistono lungo la via, eventi culturali e concerti jazz». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA