Notizie Locali


SEZIONI
Catania 18°

Video dalla rete

Monreale, parla un testimone: «Dopo aver ucciso i miei amici sfrecciavano in scooter sparando colpi in aria»

Di Redazione |

Le parole di Mirko Compagnoni, testimone della sparatoria in strada a Monreale – in provincia di Palermo – che la sera del 27 aprile ha causato la morte di tre ragazzi: Salvatore Turdo di 23 anni e i 26enni Andrea Miceli e Massimo Pirozzo. Dopo i colpi d’arma da fuoco si è scatenato il caos: sedie in aria, il fuggi fuggi generale – ricorda – Non contenti, dopo aver sparato alle tre vittime hanno cominciato a girare per la piazza sugli scooter esplodendo colpi in aria». Le condizioni di Salvatore Turdo, il più giovane dei tre, sono state fin da subito chiare: «Era in una pozza di sangue, esanime. L’ambulanza ha impiegato circa mezz’ora per arrivare», dice. Mirko conferma le prime ricostruzioni secondo cui il diverbio sarebbe stato innescato da motivi di viabilità: «Avevano intimato di andar più piano ai ragazzi che poi avrebbero sparato – spiega – ‘Perché non andate più piano?’, hanno detto, ed è inizia la lite. Loro erano già armati: non si esce di casa così se non si hanno cattive intenzioni. C’era già qualcosa sotto: sono usciti per far danno». Non si tratta, a quanto pare, di volti nuovi: «Qualcuno dice che erano saliti a Monreale già altre volte – continua – Si vocifera che siano soliti attaccare briga». Quel che rimane di tutto ciò sono le tre vittime di un’assurda vicenda: «Quando l’ho raggiunto, Salvo era già morto – conclude – Andrea era ancora vivo ma non c’è stato nulla da fare». Dure le parole del papà di Andrea Miceli, una delle vittime: «Se non verrà fatta giustizia me la farò io da solo».

COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA