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Pedofilia, il cardinale Pell giudicato colpevole: rischia 50 anni di carcere l’ex ministro dell’Economia vaticano
MELBOURNE – Il cardinale George Pell, principale consigliere finanziario di Papa Francesco e già ministro dell’Economia vaticano, è stato giudicato colpevole da un tribunale in Australia di abusi sessuali su due ragazzini di 13 anni e rischia fino a 50 anni di carcere. Il verdetto unanime dei 12 membri della giuria della County Court dello stato di Victoria è stato emesso l’11 dicembre dopo oltre due giorni di deliberazione, ma reso pubblico solo oggi.
Pell, 77 anni, avrebbe molestato i due giovani componenti del coro dopo aver servito messa nella cattedrale di San Patrizio a Melbourne (in Australia) nel 1996, quando all’epoca aveva 55 anni. La giuria ha anche dichiarato che Pell si è reso colpevole di aver aggredito in modo indecente uno dei ragazzi in un corridoio più di un mese dopo. L’udienza di condanna inizierà domani. Il cardinale continua a dichiararsi innocente e il suo avvocato prevede di ricorrere in appello.
Cardinale dal 2003, Pell è stato chiamato da Papa Francesco nel 2013 a far parte del Consiglio dei Cardinali per la riforma della Curia Romana, il cosiddetto C9. Nel 2014, Pell venne chiamato per la prima volta a testimoniare davanti alla Royal Australian Commission che investiga sugli abusi sessuali e fu accusato tra il dicembre 2015 e il febbraio 2016 di proteggere altri sacerdoti dagli abusi commessi contro minori negli anni Settanta. In videoconferenza da Roma, rispose alla Commissione australiana e negò di essere a conoscenza dei fatti accaduti nella diocesi di Ballarat.
Nell’ottobre 2016, il cardinale venne interrogato a Roma da legali australiani, questa volta con l’accusa di pedofilia nella sua ex diocesi di Melbourne. Alla fine di giugno 2017, venne formalmente accusato di violenza sessuale su un minorenne. Chiamato a comparire il 26 luglio davanti a un tribunale, il cardinale Pell lasciò la Segreteria dell’Economia in Vaticano. Il porporato continua a dichiararsi innocente e il suo avvocato prevede di ricorrere in appello.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA