Saviano, sesso e mafia: terza puntata (Amore) - Due fantasmi / La tragica storia d’amore fra Vincenzina Marchese e Leoluca Bagarella
Vincenzina Marchese è imparentata con i Marchese di corsodei Mille, una vecchia e spietata cosca di Palermo che fa capo allo zio di Vincenzina, Filippo Marchese, detto milinciana. Fra gli abitanti del quartiere si sussurra a mezza voce che milincianastrangoli la gente con le proprie mani nella sua camera della morte, un capanno che sta sul lungomare, a piazza Sant’Erasmo, in cui i traditori, i mafiosi rivali, o quelli che hanno fatto qualche sgarro alla cosca vengono torturati, sciolti nell’acido o fatti a pezzi e gettati in mare. La vecchia mafia che faceva capo al boss Stefano Bontate, ucciso nell’81, sta cedendo sotto i colpi della nuova mafia corleonese comandata da Totò Riina, ma i carabinieri del capitano Basile, guidati dal giudice Paolo Borsellino, scoprono all’interno del covo di Leoluca Bagarella, cognato e braccio destro di Totò Riina, il biglietto che annuncia il fidanzamento fra lo stesso don Luchino e Vincenzina Marchese. Ci sono anche dei confetti. Di che si tratta? Palermitani e corleonesi vogliono ricompattarsi attraverso il matrimonio fra Bagarella e Marchese? È forse il segnale di una pax mafiosa imminente?
Vincenzina porta avanti una prima gravidanza, che termina con un aborto. Quando provano per la seconda volta ad avere un figlio, il risultato è lo stesso. Pur essendo donna di mafia, Vincenzina ha un’anima soffocata dai timori, dagli scrupoli e dai sensi di colpa per tutti i cadaveri che suo marito si lascia dietro. Ha provato più volte a convincerlo a desistere nel sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo, ma Luchino, pur amandola molto, ha tirato dritto per la propria strada. Vincenzina arriva a credere che gli aborti siano stati una punizione per le azioni del marito e per la sua pavida arrendevolezza: chiede ogni giorno dove si trovi il piccolo Giuseppe, cosa gli stiano facendo, quando hanno intenzione di liberarlo, ma Luchino nicchia. Non è lui a decidere, deve rendere conto a Matteo Messina Denaro,Giuseppe Graviano e Giovanni Brusca. Quando i fantasmi nella testa di Vincenzina diventano insopportabili, lei decide di farla finita impiccandosi al lampadario di casa. Luchino, tornato a casa, ne scopre il cadavere. Da latitante, si fa aiutare dall’amico Tony Calvaruso a trasportare il corpo della moglie nel bagagliaio dell’auto per seppellirlo in un terreno che Luchino recinta con paletti di castagno, perché Vincenzina possa finalmente riposare quieta.