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Baiardo torna da Gilletti e fa un’altra “profezia” su Matteo Messina Denaro ma non rivela la sua fonte

Video da La7.it

Di Redazione |

Salvatore Baiardo, gelataio piemontese che all’inizio degli anni novanta gestì la latitanza dei fratelli Graviano torna a «Non è l'Arena» su La7 da Massimo Gilletti dove  due mesi fa aveva "profetizzato" l'arresto di Matteo Messina Denaro e parla ancora di quella intervista. 

Non sono stati i Graviano a dire a Baiardo nel novembre 2022 che sarebbe stato preso Matteo Messina Denaro, ha rivelato.  «Queste persone si sono trasferite nel febbraio '92 al nord – ha detto Baiano – se dovevo continuare a delinquere rimanevano in Sicilia, nella loro Brancaccio. Come facevano a dirmelo i Graviano se si volevano tirare via da un certo ambiente? Non sto dicendo che sono dei santerellini. Dico: non ci sono solo i Graviano».

«Lei è coraggioso nell’affrontare questo tema, ne deve andare fiero, tanti la stanno abbandonando. Il coraggio non le manca», ha detto Baiardi a Giletti.

 Le notizie su Messina Denaro mi arrivarono «da un ambito palermitano ma non dai fratelli Graviano, sono 30 anni che non li vedo e sento – ha detto ancora – . Sono 1022 le persone che hanno l’ergastolo ostativo» la cattura di Denaro «non può far comodo solo ai Graviano. I Graviano hanno staccato la spina da Palermo».

Alla domanda su chi sia stata la fonte della sua profezia nel novembre 2022 a Giletti, Baiardo ha risposto: «Non posso dirlo in televisione». «Sappiamo bene – ha proseguito – che non è tutto finito, è finito con l’arresto di Denaro quel tipo di epoca. Stiamo dando troppa credibilità ai pentiti. Trovatemi un pentito che si sia pentito da uomo libero, tutti si sono pentiti per non fare galera. Non sono un pentito non l’ho mai fatto. Ho fatto 12 querele contro chi mi chiama pentito», ha aggiunto Baiardo.

L'uomo poi ha fatto un'altra “profezia”: «Matteo Messina Denaro non ne ha per molto – ha detto – altrimenti non succedeva quanto è successo, almeno questo presumo».

Baiardo ha anche rivelato di aver visto la famosa agenda rossa di Paolo Borsellino: «Il passaggio di mano dell’agenda rossa l’ho visto nel '92-93 Ho visto dei fogli che la riproducevano. Io dico che Graviano non era lì come dicono i pentiti a proposito dell’omicidio di Borsellino. Graviano ha 12 ergastoli, non devo difenderlo per fargliene togliere uno».  E rivolto al conduttore Massimo Giletti ha concluso: «Lei sta rischiando parecchio, a 360 gradi, fa del buon giornalismo ma sta rischiando, e non solo a livello di mafia». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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