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Calcio e violenza, il video degli scontri in Indonesia: una delle tragedie più gravi storia, oltre 100 i morti

Di Redazione |

Sono almeno 125 persone rimaste uccise nella calca che ha seguito una partita di calcio allo stadio Kanjuruhan della regione di Malang dopo che la squadra di casa Arema FC ha perso. I tifosi hanno invaso il campo dopo la sconfitta. La polizia ha lanciato gas lacrimogeni che hanno innescato la fuga degli spettatori verso le uscite e quindi la strage. Il bilancio iniziale parlava di 174 vittime, ma quella di Malang resterà nella storia come uno delle partite peggiori per numero dei morti. 

Heysel. Hillsborough. Ibrox. Port Said. Ci sono stadi e città che rimangono nella memoria del calcio, dolorosamente e per sempre, per le loro tragedie a ogni latitudine e in ogni epoca.

Era il 1946, primo dopoguerra, quando a BOLTON in Inghilterra feroci scontri tra tifoserie portarono a 33 morti e 500 feriti.

Ancora più pesante, nel 1964, il bilancio degli scontri tra polizia e tifosi del Perù, a LIMA, all’annullamento di un gol contro l’Argentina nel torneo preolimpico: da l’invasione di due soli tifosi si scatenò una sequenza nefasta, finita con lancio di lacrimogeni sugli spalti, calche, e un bilancio pesantissimo: 328 i morti, 1000 i feriti.

Data 1968, e ancora in Sudamerica, la prima tragedia causata dalla calca e dal panico: durante il Superclasico di Buenos-Aires tra Boca Juniors e River Plate allo stadio Monumental muoiono 71 tifosi schiacciati al CANCELLO 12, che darà il nome a una tragedia a seguito della quale negli stadi argentini i cancelli saranno identificati con una lettera, mai più con un numero.

Nel 1971 a IBROX, durante il derby di Glasgow tra Rangers e Celtic sono 66 morti, tra cui molti bambini, sulla scalinata della curva Rangers dove i tifosi in uscita si accalcarono con quelli che stavano rientrando alla notizia del gol del pari finale.

Ma poichè la storia non insegna e si ripete, analoga dinamica allo stadio LUZNIKI di Mosca, nel 1982, durante Spartak-Haarlem. La fuga dei tifosi russi verso l'unica uscita, il rientro a un gol, il crollo della scalinata, e si contano 72 morti. 

Il 1985 è l’anno orribile. L’11 maggio a BRADFORD, in Inghilterra, una partita di terza divisione tra Bradford e Lincoln City, diventa palcoscenico orrendo di un incendio in pochi minuti che devasta le tribune di legno, costringendo il pubblico a fuggire sul campo, in assenza di estintori. Morirono 56 persone e ne rimasero ferite 265.

Il 29 dello stesso mese, identico anno, la madre di tutte le tragedie, un nome e un ricordo impossibile da cancellare: HEYSEL. A Bruxelles sono 39 i morti, per la maggior parte tifosi italiani, schiacciati dagli hooligans inglesi prima della finale di Coppa Campioni Juve-Liverpool, col crollo del muro del settore Z. E anche in questo caso la storia, anzi la tragedia, ha un bis luttuoso.

E' il 1989 quando Liverpool-Nottingham di Coppa d’Inghilterra, allo stadio HILLSBOROUGH di Sheffield, provoca 95 morti e oltre 200 feriti per lo schiacciamento contro il muro di un settore provocato dalla calca.

Nel 1996, allo stadio Flores di CITTA' DEL GUATEMALA sono 83 i morti per la calca in Guatemala-Costarica, qualificazione ai mondiali '98: la stadio può contenere 38 mila spettatori, i biglietti venduti sono 47 mila. Infine, il 2012, PORT SAID: gli scontri tra tifosi dell’Al Ahly e l’Al Marsy ha sullo sfondo la primavera araba e la rivolta popolare che scuote l’Egitto: negli scontri tra tifosi, altamente politicizzati, e polizia alla fine i morti saranno 74 .

video da youtube/ReutersCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA