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Il monito di Mattarella: «Non vaccinarsi mette a rischio vita altrui»

L'appello del presidente della Repubblica all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Pavia

Di Redazione |

«Non si invochi la libertà per sottrarsi dalla vaccinazione, perché quella invocazione equivale alla richiesta di licenza di mettere a rischio la salute altrui e in qualche caso di mettere in pericolo la vita altrui». Dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, arriva un duro monito che segue giorni di proteste e dibattiti sul vaccino. Per il capo dello Stato, chi pretende di non farlo, «con l’eccezione di chi non può per salute, e di svolgere una vita normale frequentando luoghi di lavoro o svago, costringe tutti gli altri a limitare la propria libertà». All’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Pavia, Mattarella è intervenuto sul tema della salute come bene pubblico sottolineando il dovere "morale e civico della vaccinazione». E sulle minacce affiorate in questo periodo contro medici, scienziati, giornalisti e persone delle istituzioni il Presidente ha aggiunto: sono "fenomeni allarmanti e gravi che vanno contrastati con fermezza, anche sanzionando con doveroso rigore». L’ultimo ad essere preso di mira sui social, da parte di gruppi no vax, è stato coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, vittima di insulti, al quale è arrivata la solidarietà della politica.   Sul fronte della maggioranza, aldilà delle ipotesi sull'obbligo del siero – al momento secondarie – l’unica chiave per l’aumento delle immunizzazioni resta l’estensione del certificato verde. Sul tema nelle ultime ore i segnali dell’intesa politica nel Governo, in attesa della cabina di regia di giovedì prossimo, sono già arrivati. Il leader della Lega, Matteo Salvini, accoglie la proposta del Green pass per i dipendenti statali proposto dal ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta: una misura che potrebbe essere ragionevole «per chi ha a che fare con il pubblico». E con il Pd già favorevole all’allargamento del lasciapassare ("è la strada migliore per evitare di dover tornare a chiusure e lockdown», dice il ministro Lavoro, Andrea Orlando), anche il capo del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, si aggiunge al coro di sì, mentre «l'obbligo secco vaccinale – specifica l’ex premier – va invece considerato come estrema ratio».   Al contrario, il segretario della Cgil, Maurizio Landini, sottolinea che invece «la soluzione migliore è adottare l'obbligo vaccinale con un provvedimento legislativo. Usare invece il Green pass è un modo per aggirare una questione che all’interno del Governo e del Parlamento non sono stati in grado di risolvere». E sono queste ultime due componenti a dover "assumersi le responsabilità di affrontare questi temi in provvedimenti senza demandare alle parti», specifica. Sul decreto per il passaporto verde – in vista dell’approdo nell’Aula della Camera – si fa sempre più concreta l’ipotesi che il Governo possa mettere la fiducia aggirando il rischio di defezioni da parte di alcuni parlamentari leghisti.   Ma si guarda già oltre. E si fa sempre più concreta l’ipotesi di nuovo provvedimento con cui estendere l’obbligo a tutte quelle categorie di lavoratori nei settori dove il pass è già richiesto, agli autisti del trasporto pubblico locale e – forse – anche ai passeggeri. Di sicuro anche ai dipendenti statali.   Con l’Italia senza cambi di colore per almeno una settimana (in giallo c'è la sola Sicilia, il resto della Penisola è in fascia bianca) l’obiettivo del Governo resta il raggiungimento entro fine settembre dell’80% della platea vaccinale immunizzata e aumentare progressivamente questa percentuale nel mese di ottobre per evitare altre chiusure. Ma una stretta potrebbe arrivare in alcune Regioni già a settembre: Sardegna e Calabria rischiano di abbandonare la zona bianca a causa delle alte percentuali sull'occupazione dei posti letto per Covid. Al momento i dati si mantengono per fortuna stabili: sono 5.315 i positivi ai test individuati nelle ultime 24 ore e 49 le vittime in un giorno. Su 259.756 tamponi effettuati il tasso di positività è del 2%, rispetto al precedente 1,8%. In terapia intensiva ci sono in tutta Italia 572 persone ricoverate per il Covid (+3) e sono stati 37 gli ingressi in un giorno. I pazienti con sintomi nei reparti ordinari sono 4.216 (+12).   

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