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Aggressione choc a Molfetta: musicista della banda colpito durante la festa patronale

Redazione La Sicilia

12 Settembre 2025, 18:18

Una serata di festa si è trasformata in incubo per Vincenzo Minervini, 33 anni, musicista della banda che ogni anno anima la celebrazione della Madonna dei Martiri a Molfetta, in provincia di Bari. Lunedì 8 settembre, mentre percorreva le strade della città suonando insieme ai suoi compagni, Vincenzo è stato colpito con una gomitata in pieno volto da uno sconosciuto. Il gesto violento e improvviso lo ha fatto barcollare davanti a decine di testimoni, lasciando tutti sgomenti.

Il bilancio è grave: frattura al naso, denti rotti, labbro tumefatto e una prognosi di venti giorni. Ma, come sottolinea la madre Filomena, la ferita più difficile da rimarginare è quella dell’anima. «Mio figlio è davvero traumatizzato — ha raccontato al Corriere della Sera —. Ha paura persino di uscire di casa».

Il video dell’aggressione è rapidamente circolato sui social, suscitando indignazione e solidarietà. Vincenzo, muratore di mestiere e legato alla tradizione musicale della sua città per passione e famiglia — il padre e il fratello sono anch’essi membri della confraternita bandistica —, torna ogni anno da lontano per partecipare alla festa patronale.

Subito dopo l’aggressione, alcuni passanti sono intervenuti per soccorrerlo, tamponando il sangue e accompagnandolo fino all’arrivo dei soccorsi e del personale medico. «Nessuno tocchi i figli — dice la madre con voce rotta — perché ferire un figlio significa ferire anche i genitori».

Dal Comune di Molfetta sono arrivate parole di condanna. Il vicesindaco e alcuni assessori hanno incontrato Vincenzo in municipio: «Un atto che colpisce non solo lui, ma tutta la comunità. La banda è simbolo di unità e armonia, e chi ne fa parte porta avanti valori fondamentali». Intanto, i carabinieri avrebbero già individuato il presunto aggressore.

La città si stringe attorno a Vincenzo e alla sua famiglia, ma in casa Minervini permane una grande preoccupazione. «Non sappiamo quando tornerà a suonare con la banda — conclude la madre —, dice di sì, ma ci vorrà tempo per superare questo trauma».