Arrestato il rapper Montana, era il capo di una baby gang
Custodia cautelare in carcere per un cantante rap 20enne con numerosi precedenti, conosciuto con il nickname di «Montana» e, secondo la squadra mobile di Arezzo, alla guida di una baby gang con la quale si faceva fotografare, anche armato. Il gip di Arezzo ha preso il provvedimento in base a più elementi ritenendo il giovane pericoloso e sospettato di essere alla guida di una gang ed autore di rapine in strada, estorsioni, minacce e lesioni aggravate compiute in prevalenza in centro, nella zona di piazza Sant'Agostino luogo di ritrovo abituale della sua banda. Prese testimonianze delle vittime, soprattutto minorenni. Per le indagini il modus operandi era questo: la vittima veniva avvicinata con scuse e poi si trovava ad essere accerchiata da più ragazzini che più numerosi e con minacce esibivano coltelli, tirapugni, colli di bottiglia rotte o altre armi improprie. Obiettivi, le rapine di telefono o portafogli. In una circostanza alla vittima veniva poi chiesto del denaro per rientrare in possesso del maltolto, facendo estorsione. Per attaccare briga venivano usati futili motivi, a volte per un semplice sguardo sbagliato come a dicembre 2021 ad un ragazzo che per aver semplicemente guardato il 20enne è stato minacciato con un tirapugni. In tutti gli episodi contestati è stata accertata la responsabilità del 20enne rapper 'Montanà per il quale è inoltre emerso un indiscusso ruolo di capo, in grado di indirizzare e orientare le condotte degli altri ragazzi.