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Il Tar di Catania tra i più virtuosi: obiettivi raggiunti e contenziosi arretrati in via di recupero VIDEO

Dati incoraggianti nella relazione del presidente Pancrazio Savasta

Laura Distefano

25 Febbraio 2023, 10:56

“Entro il 2023 riusciremo a ripianare con largo anticipo il contenzioso arretrato”. Hanno il sapore di un promessa ai cittadini - ma principalmente agli utenti della giustizia amministrativa - le parole pronunciate dal presidente del Tar di Catania Pancrazio Savasta in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.

Il tribunale amministrativo etneo si colloca nella fascia alta per virtuosismo in termini di contenziosi definiti. L’obiettivo indicato dalle disposizioni del Pnrr è stato ampiamente raggiunto e superato di oltre il 71% già 18 mesi prima della scadenza prefissata. Passiamo ai numeri: al 31 dicembre 2022 vi erano 3277 ricorsi pendenti ante 2019 per complessivi 5.722. I tempi medi di definizione sono passati da 942 giorni a 822. Ma la vera celerità delle risposta alla domanda di giustizia amministrativa si è registrata nelle pronunce in tema di appalti, con una media di 120 giorni.

Un altro dato significativo è quello sul rapporto tra nuovi ricorsi depositati (pari a 1977) e sentenze pubblicate (pari a 2.581), con ricorsi complessivi definiti pari a 3.873. "Un analogo dato è possibile riscontrare nella sede di Palermo, che da 2.320 ricorsi depositati è passato a 2.127. Ciò che più colpisce è che sono stati depositati a Catania 146 ricorsi per appalti contro i 194 dello scorso anno, praticamente il 25% in meno. È il dato peggiore degli ultimi anni", ha affermato ancora il presidente del Tribunale amministrativo regionale di Catania. "Il dato è preoccupante, poiché, paradossalmente - sottolinea il presidente Savasta - il contenzioso, specie nelle aree più sensibili dell’economia, vale a dire quelle degli appalti pubblici, è indice del «movimento del mercato» determinato dalla mano pubblica che appalta opere e servizi pubblici. La chiave di lettura può essere duplice. Il detto calo potrebbe derivare, appunto, da un minor numero di appalti banditi nella nostra Regione. Potrebbe essere altresì determinato anche dai costi rilevanti del processo speciale sugli appalti, che sconta un rilevante contributo unificato, di guisa che, in un momento di grave crisi, ad accedere alla Giustizia amministrativa potrebbero essere avvantaggiate le realtà imprenditoriali medio-alte (che, quindi, possono «permettersi» di instaurare un contenzioso) a discapito di quelle più piccole, che, pertanto, finiscono con il «subire» la possibile illegittimità della procedura di aggiudicazione. Probabilmente - osserva il presidente Savasta - il dato è giustificato da ambedue le circostanze sopra prospettate, comunque espressive di una crisi economica che riguarda sia la Regione nel suo complesso che le imprese localizzate nel territorio». "Se così è, come ho premesso - sottolinea il presidente del Tar di Catania - occorre chiederci cosa sia possibile fare per alimentare un circolo virtuoso e quale ruolo debba ricoprire ciascun attore dell’Amministrazione pubblica e della Giustizia Amministrativa, chiamata quest’ultima a sindacare la legittimità». dell’operato della prima.

Savasta ha quindi fatto un plauso alla squadra che ha il privilegio di guidare perché ha raggiunto risultati eccellenti nonostante l’atavico problema delle carenza di risorse umane. Nel corso dell’anno sono stati persi due magistrati rimanendo con 14 unità rispetto a un organico prospettato di 23. “Anche quest’anno il Tribunale si è occupato di ricorsi attinenti ai diritti fondamentali, come quelli concernenti le attività lavorative relazionate all’obbligo vaccinale, e influenti sull’economia regionale, garantendo risposte, in tempi sempre più rapidi, su questioni tanto complesse quarto delicate”.