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Bronte, il pizzo sui lavori alle case popolari Estortori fermati dopo la consegna dei soldi

Di Redazione |

Il clan mafioso dei Mazzei e il pizzo del 2% sull’importo dei lavori. E’ emerso ancora una volta in una indagine coordinata dalla Procura Distrettuale di Catania portata avanti dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Randazzo e della Squadra “Lupi” del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catani. In manette è finito il 49enne Mario Montagno Bozzone di Bronte (nella foto a sinistra), ritenuto “vicino” al clan mafioso dei Mazzei di Catania e con alle spalle una condanna associazione mafiosa e il 48enne Salvatore Gulino di Maletto (nella foto a destra). I due sono stati arrestati per concorso in estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. L’inchiesta ha avuto origine quando gli investigatori erano venuti a conoscenza che un importante imprenditore della zona, con diversi cantieri edili attivi in tutta la Sicilia, era stato avvicinato da esponenti della criminalità organizzata per ottenere il pizzo.

L’imprenditore, invitato in caserma, è stato sentito sentito dai militari e dopo avere superato l’iniziale ritrosia per l’incolumità propria, della famiglia e dei beni aziendali ha deciso di raccontare tutto agli investigatori. In particolare ha raccontato che dopo essersi aggiudicato l’appalto relativo ai lavori di riqualificazione delle case popolari di Bronte, per un importo di 6 milioni di euro, era stato avvicinato da un esponente dei clan, ovvero da Montagno Bozzone che lo ha contattato tramite Gulino, e che in cambio di “protezione” pretendeva 120 mila euro, pari al 2% dell’ammontare dell’intero appalto. Per intervenire in flagranza di reato, su disposizione della Dda etnea i carabinieri hanno istallato delle telecamere in uno dei depositi della ditta a Maletto. E’ stata anche approntata l’intercettazione tra i presenti nel deposito e predisposta una squadra di immediato intervento al momento della consegna del denaro da parte dell’imprenditore.

E così intorno alle 19 di sabato 13 luglio, a bordo di una Fiat Panda condotta da Gulino, è arrivato a Maletto Montagno Bozzone che, dopo una lunga conversazione con l’imprenditore, opportunamente registrata, ha ricevuto dalle mani dell’imprenditore una busta contenente 5 mila euro in contanti. Dopo pochi secondi dalla consegna, i carabinieri sono intervenuti nel deposito, bloccando ed ammanettando gli estortori e recuperando i 5.000 euro. Gli arrestati sono stati rinchiusi nel carcere di Catania-Bicocca. I fermi sono stati convalidati dal Gip di Catania.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA