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Emergenza abitativa a Catania, sit-in ai piedi del “palazzo di cemento”

Di Redazione |

CATANIA – Carenze strutturali nelle periferie ed emergenza abitativa a Catania. Comincia da qui la manifestazione, organizzata stamattina dal Sunia e dalla Piattaforma per Librino, a cui hanno preso parte anche gli assegnatari degli alloggi popolari della “Torre Leone”. Ai piedi di quello che una volta era tristemente conosciuto come il “Palazzo di Cemento” parte il sit-in per sensibilizzare le istituzioni verso una questione che riguarda migliaia di famiglie.

«Abbiamo scelto questo luogo- sottolinea Giusi Milazzo, segretaria del Sunia Catania- per l’alto valore simbolico che possiede. All’interno della “Torre Leone” devono essere completati gli alloggi e la pazienza degli assegnatari è ormai esaurita perché la data di consegna è stata protratta più volte nel tempo. Il caso dell’ex “Palazzo di Cemento”- prosegue Milazzo – è solo un segnale evidente del disagio abitativo che si vive a Catania. Le graduatorie oggi sono ferme al 2015 con circa 6.000 famiglie in lista d’attesa. In questi cinque anni la domanda è cresciuta molto. Non solo, la crisi attuale comporterà lo sfratto di molte famiglie che non arrivano a pagare gli affitti a fine mese. Persone che avrebbero bisogno di un alloggio popolare a canoni concordati. Noi- conclude la segretaria del Sunia- siamo convinti che i fondi ci siano e bisogna trovare una soluzione definitiva in tempi brevi».

Dall’emergenza abitativa a quella che riguarda le carenze e la mancanza di servizi nelle periferie il passo è breve. “Da tempo denunciamo questa situazione- afferma Sara Fagone della Rete Piattaforma per Librino- bisogna dare un preciso segnale cominciando anche ad eliminare le discariche abusive presenti nei pressi della “Torre Leone”. Nel corso del tempo abbiamo visto consiglieri di maggioranza ed opposizione fare passerella, con tanto di foto sui canali social, quando sono stati portati a termine interventi di pulizia circoscritti. Noi- è sempre Fagone a parlare- chiediamo lavori calendarizzati ed a scadenze precise. Serve una raccolta differenziata con un numero di cassonetti adeguato. E ancora, lavori di potatura lungo l’Asse Attrezzato, visto che le piante hanno invaso gli spazi pedonali e perfino le corsie delle auto, oltre al ripristino della pubblica illuminazione. Oggi- ribadisce Fagone- l’abbandono di questo quartiere è evidente e bisogna fare qualcosa per invertire questa tendenza”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA