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Cos’è il trapianto domino che ha salvato un catanese: non accadeva da trent’anni

Di Redazione |

Quando il trapianto diventa donazione. E’ accaduto alle Molinette di Torino alcuni giorni fa con un trapianto di cuore domino associato ad un trapianto del blocco cuore-polmoni. Un paziente catanese di 43 anni, affetto da una grave patologia polmonare, è stato sottoposto ad un trapianto associato del cuore e dei due polmoni e il suo cuore espiantato, anziché essere scartato, è stato utilizzato per effettuare un trapianto di cuore in una seconda paziente affetta da una grave malattia cardiaca terminale. Dopo quasi trent’anni che non si effettuava in Italia, fanno sapere dalla struttura ospedaliera, il trapianto di cuore domino si è nuovamente dimostrato una strategia “semplice” per risolvere un problema complesso.

«Si chiama domino trapianto: un ricevente di organi diventa lui stesso donatore. Abbiamo trapiantato un blocco cuore polmoni in un paziente con i polmoni malati e un cuore buono, che poi abbiamo usato su un secondo paziente che ha ricevuto un trapianto cardiaco – così Mauro Rinaldi, direttore della Cardiochirurgia delle Molinette di Torino, dove è stata realizzata un’impressa medica – Questa era l’unica soluzione, fare un doppio trapianto, perché se no un organo sano sarebbe andato perso e per pareggiare gli abbiamo chiesto se era d’accordo a donare il suo cuore. Non veniva fatto da 30 anni, l’ultima volta è stato nel 1991 dal mio maestro e da me a Pavia. L’aspetto più critico in assoluto è quello organizzativo, l’allestimento di due sale operatorie sincronizzate, con una terza equipe che ha prelevato il blocco cuore polmoni fuori: è stato necessario coordinare una quarantina di persone».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA