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Migranti, sbarco fantasma di Torre Salsa E Musumeci: «Da Roma ritardi e omissioni»

Di Redazione |

Nuovo sbarco fantasma lungo le coste siciliane. Una quindicina di migranti sono arrivati questa mattina a riva, presso la spiaggia di Fungiteddri, a Torre Salsa a Siculiana nell’Agrigentino. Sbarco che è stato reso noto dall’associazione “Mareamico” che ha anche diffuso il video dello sbarco. Appena arrivati i migranti sono scesi e si sono diretti, attraverso i sentieri della riserva naturale nell’entroterra, per raggiungere la strada statale 115. Sono stati avvertiti i carabinieri che hanno avviato le operazione per rintracciare le persone approdate.

Il tutto mentre ieri a Lampedusa è stata un giornata da record con 26 sbarchi in 24 ore, e tutti con al massimo una trentina di persone. Nell’hotspot di contrada Imbriacola sono state superate le mille presenze a fronte di una capienza di 192 posti. E infatti da stamane è cominciato il trasferimento di almeno 500 migranti sulla nave quarantena alla fonda a Lampedusa.

Lo sbarco di Siculiana ha riacceso la polemica politica e a rilanciarla è stato soprattutto il presidente della Regione Nello Musumeci: «Il fenomeno degli sbarchi in Sicilia è affidato al clima, non alla politica. Se c’è brutto tempo si rallenta, con il bel tempo si arriva a flusso continuo» ha scritto il governatore sui suoi social Facebook. «Non mi risulta che nessuno degli interventi segnalati dalla task force regionale sia stato eseguito per adeguare la struttura alla fase di emergenza sanitaria in corso – aggiunge -. E anche l’iniziativa diplomatica, di cui ci ha parlato a Roma il ministro Lamorgese, non ha prodotto alcun effetto. Se non bastassero i barchini, le navi quarantena sono piene di persone portate dalle Ong. Anche in questo il governo non ha voluto raccogliere la nostra proposta. Avevamo detto una cosa di buon senso: se la Sicilia deve gestire gli sbarchi autonomi, non può sopportare anche quelli programmati dalle Ong, che andrebbero quindi destinati in altri porti europei. Risultato: navi piene e hotspot stracolmi. Con rischio di contagio per chi arriva, per gli operatori e per la collettività». 

«Sono trascorsi molti giorni dalla mia ordinanza ed oggi posso serenamente dire che: alle parole non sono seguiti i fatti; che l’Europa non guarda alla Sicilia e al Mediterraneo; e che il governo nazionale preferisce polemizzare con il presidente eletto dai siciliani, piuttosto che avere l’umiltà di riconoscere ritardi e omissioni. Una cosa è certa: ho il dovere di intervenire. E niente e nessuno potrà intimidirmi o farmi desistere dal dovere di tutelare la salute di tutti» conclude Musumeci. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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