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A Lara Sirignano il XXV Premio giornalistico Mario Francese

La cerimonia a Palermo: premiate anche le scuole

Redazione La Sicilia

06 Febbraio 2024, 17:00

Va alla giornalista dell’Ansa Lara Sirignano la XXV edizione del Premio giornalistico Mario Francese. Domenico Iannacone è invece il vincitore del premio intitolato a Giuseppe Francese, figlio del cronista del Giornale di Sicilia ucciso dalla mafia che si battè per far riaprire le indagini sul delitto e far condannare i responsabili dell’omicidio del padre.

Rivolgendosi agli studenti presenti in platea, Lara Sirignano ha parlato delle difficoltà vissute da chi esercita oggi la professione giornalistica, specie nel suo settore, la cronaca giudiziaria: «L'accesso agli atti è sempre più ostacolato - ha detto la cronista, autrice dello scoop sull'arresto del boss Matteo Messina Denaro - Vengono posti paletti ai magistrati ma anche ai giornalisti, dietro l’alibi di valori sacrosanti, la presunzione di innocenza, che non si tutelano però con un’informazione annacquata».

Le motivazioni del premio a Lara Sirignano sono state rese note da Franco Nicastro, consigliere regionale dell’Ordine e componente della commissione del Premio Francese: «Per avere interpretato la cronaca giudiziaria con un metodo che unisce precisione, indipendenza, tempestività e impegno civile». Il premio è stato consegnato da Roberto Gueli, presidente dell’Ordine dei giornalisti Sicilia.

A Domenico Iannacone il Premio Giuseppe Francese, consegnato da Riccardo Arena, consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti. «Con una narrazione che recupera la migliore tradizione del giornalismo italiano - la motivazione letta dal presidente della commissione del premio Gaetano Savatteri - esaltando echi che richiamano il cinema neorealista e l'inchiesta pasoliniana, Domenico Iannacone inserisce elementi di comprensione umana al reportage sociale con una speciale attenzione alle latitudini meridionali del Paese».

«Combattete il vostro sogno», il messaggio di Iannacone agli studenti che racconta il giornalismo vissuto come sfida, richiamando il tema dell’edizione di quest’anno del Premio, "Andare. Vedere. Raccontare». Durante la manifestazione, è stato anche conferito il Premio Francese alla memoria di Andrea Purgatori.

Durante la manifestazione, è stato conferito il Premio Francese alla memoria di Andrea Purgatori. Ospite dell’edizione 2023-24 del Premio Francese è stato l’attore Edoardo Purgatori, figlio di Andrea, che ha dialogato col giornalista Felice Cavallaro. È stata sottolineata la pertinenza tra l’attività di Andrea Purgatori, il suo modo di intendere il giornalismo, e il tema dell’edizione di quest’anno. «Fare il giornalista-giornalista - secondo Edoardo Purgatori - implica il contatto umano. Bisogna guardare negli occhi gli interlocutori, cosa che mio padre ha fatto. Lui ha semplicemente raccontato i fatti. Non è facile quando si è soli e quando i riflettori non sono puntati sull’accaduto». 

Le motivazioni del Premio Francese alla memoria di Andrea Purgatori sono state lette da Felice Cavallaro, componente della Commissione: «Portato via da una rapida malattia nel luglio 2023, il nome di Andrea Purgatori resta impresso nell’albo d’oro del giornalismo per l’impegno civile che lo ha contraddistinto in tante inchieste. A cominciare da quella sulla strage di Ustica, una tenace battaglia combattuta contro i depistaggi e “il muro di gomma”. Cronista al Corriere della Sera nella Roma del delitto Pasolini e delle rivolte dei movimenti extraparlamentari, ha poi lasciato il segno nel cinema con le sue sceneggiature, in libreria con saggi e romanzi, in tv con approfonditi reportage».

“Andare. Vedere. Raccontare. La sfida del giornalismo” è stato anche il tema del concorso cinematografico che rappresenta la sezione del Premio Mario e Giuseppe Francese riservata alle scuole, vinta dal Liceo Sciascia Fermi di Sant’Agata di Militello per il cortometraggio La voce del futuro. Riconoscimenti anche per le altre sette scuole finaliste, Archimede (Messina) per il video L’onorevole, l’uomo d’onore, l’onesto; Benedetto Croce (Palermo) per il video Il passo dell’onda; Calvino-Amico (Trapani) per il video Io sento, io vedo, io parlo; Danilo Dolci (Palermo) per il video L’opera dei pupi antimafia; Minutoli (Messina) per il video Verità di ieri e di oggi; Rosina Salvo (Trapani) per il video Il mestiere di giornalista tra ieri e oggi; Vittorio Emanuele III (Palermo) per il video Odio l’indifferenza.

La Commissione che ha valutato i lavori, presieduta da Gaetano Savatteri e composta da Felice Cavallaro, Salvatore Cusimano, Silvia Francese, Roberto Gueli, Tiziana Martorana, Franco Nicastro, Nello Scavo e Lidia Tilotta, de La voce del futuro ha apprezzato l’approfondimento «sulla convivenza tra giornalismo e intelligenza artificiale». «La dignità di una notizia di fronte a clic e follower - si legge nelle motivazioni della Commissione - Interrogativi profondi sono al centro de La voce del futuro che affronta con maturità e una narrazione semplice il tema dell'intelligenza artificiale cogliendone potenzialità e limiti soprattutto nell'ambito del giornalismo oggi messo in difficoltà anche dal controverso mondo dei social». Durante la manifestazione due momenti musicali curati dall’Orchestra jazz della fondazione The Brass Group, con il maestro Riccardo Randisi al piano e la cantante Kate Worker.