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Borgo dei Borghi 2019, Palazzolo Acreide sfiora la vittoria

Di Redazione |

Per una manciata di voti, Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa, non è stato eletto il Borgo dei Borghi 2019. Ieri sera su Rai3 Camila Raznovich ha condotto la la finalissima della grande sfida che ha visto coinvolti i Borghi più belli d’Italia. Questa settima edizione ha visto in gara 60 Borghi, tre per ogni regione, con le loro bellezze naturali, l’arte, la cultura e la gastronomia tipica del luogo.

Per la Sicilia erano in gara Palazzolo Acreide, Castelmola e Gangi. Dopo il grande affluire di televoti sul sito del programma www.rai.it/ilborgodeiborghi, ieri c’è stata la finale e il comune montano in provincia di Siracusa è stato protagonista di un testa a testa sino alla fine. Ma al termine della puntata lo scettro lo ha conquistato Bobbio, in provincia di Piacenza. La vittoria è stata decretata sia dalla giuria popolare con il televoto, che dai tre giurati presenti ieri sera in studio: Philippe Daverio, Margherita Granbassi e Mario Tozzi, il cui voto pesava il 50% sul conteggio totale, hanno infatti espresso la loro preferenza per il centro della Val Trebbia in provincia di Piacenza. 

Bella affermazione comunque per Palazzolo Acreide che ha invece conquistato maggiori consensi nel voto popolare. E il Comune siracusano potrà riprovarci il prossimo anno, visto che Bobbio nell’edizione passata si era qualificata al terzo posto e invece quest’anno è riuscita a guadagnare il gradino più alto del podio. 

Non si è mai saputo se i greci di Siracusa fondarono Palazzolo Acreide seicento anni prima della nascita di Cristo come avamposto militare a ridosso dei monti Iblei o semplicemente come dependance estiva per sfuggire alla calura dell’estate siciliana. Oggi l’antica Akrai è uno dei borghi più belli d’Italia, “patrimonio” dell’Unesco, dove registi, stilisti e fotografi famosi vengono alla ricerca degli angoli più suggestivi, le piazze linde di un bianco accecante, le chiese barocche decorate da scalpellini geniali, le scalinate segrete che si inerpicano sul monte, i palazzi nobiliari con i mascheroni di pietra (qui si chiamano “cagnoli”) dalla faccia buffa.

Il borgo medievale di Palazzolo ha come simbolo il Castello che segna il punto da dove ebbe inizio l’urbanizzazione della odierna Palazzolo. Il “borgo” sorse vicino all’antica Acre, su un piccolo e ben difeso sperone roccioso sottostante, in posizione strategica di controllo sul territorio e sulle vie di comunicazioni là dove sorgeva un “palatium” imperiale che sicuramente ha determinato il nome del nuovo abitato: “Palatiolum” od anche “Palatiolus”, come si trova nei più antichi documenti.

Palazzolo Acreide rimane ancora un luogo incontaminato, placido, silenzioso, lontano dai ritmi caotici e nervosi della città, ma con un fitto cartellone di iniziative. Molto si deve all’attività della rampante amministrazione comunale e al lavoro instancabile dei tanti comitati che organizzano e promuovono ogni anno le feste “patronali”. Non è un a caso, dunque, se Dolce e Gabbana hanno impresso persino l’immagine della “sciuta” del “patrono” San Paolo sul tessuto di un loro capo di alta moda.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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