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Incidente aereo Etiopia, il Boeing 737 Max finisce sott’accusa: fermato in alcuni Paesi, ma non in Europa

Di Redazione |

Erano balzate subito all’occhio le analogie con l’incidente dell’ottobre scorso a Giakarta dove un Boeing 737 Max 8 era precipitato con 189 persone a bordo 13 minuti dopo il decollo. Ieri il volo Et302 della Ethiopian Airlines, operato con un altro Boeing 7373 Max, si è schiantato al suolo 6 minuti dopo il decollo. Ma se fino a ieri nessuno aveva preso in considerazione l’ipotesi che le cause delle sciagure potessero risiedere in un problema tecnico di questo gigante dei cieli, adesso la situazione è cambiata. Due indizi fanno una prova e oggi diversi paesi hanno deciso di fermare, fino a nuove disposizioni, questo velivolo. 

Questa mattina, per esempio  le compagnie aeree cinesi hanno ricevuto l’ordine di sospendere l’uso del Boeing 737 Max, impartito dopo la redazione di un dossier della Civil Aviation Administration of China, l’Authority di settore. Anche l’Etiopia ha deciso di lasciare a terra la flotta di Boeing 737 MAX in attesa dell’esito dell’inchiesta sulle cause della tragedia aerea. La decisione sulle linee aeree etiopi annunciata questa mattina è una «precauzione di sicurezza in più», precisa in un comunicato Ethiopian Airlines. «Anche se non conosciamo ancora la causa dell’incidente, abbiamo dovuto decidere di lasciare a terra questi aerei come misura di sicurezza in più». 

Anche l’Indonesia ha deciso di lasciare a terra tutti i suoi Boeing 737 MAX 8 a seguito del secondo incidente: «La decisione è stata presa al fine di assicurare che tutti gli aerei che sono in dotazione delle compagnie in Indonesia siano idonei al volo», si legge in una dichiarazione. Attualmente nel paese vi sono 11 aerei di quel tipo, 10 dei quali appartenenti alla Lion Air e uno alla Garuda Indonesia. 

Stessa decisione è stata prese dalla Cayman Airways. Il ceo del vettore caraibico Fabian Whorms ha spiegato che, anche se la causa del disastro di ieri non è ancora chiara, la sua compagnia ha comunque deciso questa misura cautelativa per «mettere la sicurezza dei nostri passeggeri e degli equipaggi al primo posto». La Cayman Airways è la compagnia di bandiera delle Isole Cayman, territorio britannico d’oltremare. 

In Europa ancora invece si temporeggia. L’agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) sta «monitorando da vicino» la situazione dopo l’incidente aereo. Ma è troppo presto per fornire indicazioni alle compagnie europee, o per agire, ha detto il portavoce. L’Easa è in contatto con l’autorità americana Federal Aviation Administration (Faa) e con le autorità etiopi. 

E in Italia? Nel nostro Paese, il Boeing 737 Max è previsto in futuro in dotazione a diverse compagnie, mentre finora Air Italy ne ha recentemente immessi tre esemplari nella flotta. In una nota la compagnia nata dalle ceneri di Meridiana afferma che «la sicurezza dei nostri passeggeri è da sempre la principale priorità. Con riguardo al B737 Max 8 e a tutti gli aeromobili operativi in flotta, la compagnia si trova in piena conformità con le disposizioni delle autorità aeronautiche e alle procedure operative e direttive del costruttore». Air Italy conclude che «la compagnia è in costante contatto con le autorità e ne seguirà le direttive con l’obiettivo di garantire un servizio improntato alla massima sicurezza del volo».

Dopo l’incidente aereo del volo Ethiopian Airlines e «le misure precauzionali adottate da alcuni importanti paesi», il Codacons ha inviato una diffida all’Enac per «bloccare in modo categorico tutti i decolli dei Boeing 737 Max dagli scali italiani e di avviare verifiche urgenti circa la formazione dei piloti, con particolare riferimento alla compagnia Air Italy – con sede a Olbia – che avrebbe già nella propria flotta il modello di velivolo protagonista dell’incidente e ne avrebbe ordinati un totale di 20».

«Considerato il precedente incidente del tutto analogo avvenuto in Indonesia e le notizie circolanti circa la mancanza di formazione dei piloti sul software che corregge le operazioni di volo, devono essere adottati immediati provvedimenti a tutela della sicurezza del trasporto aereo», afferma il presidente Codacons Carlo Rienzi.

Il primo volo per un 737 MAX (MAX 8, immatricolato N8701Q e chiamato “Spirit of Renton”) è stato effettuato il 29 gennaio 2016, quasi 49 anni dopo il primo volo del 737-100, avvenuto il 9 aprile 1967.

A dicembre 2018 la Boeing ha firmato ordini per il 737 MAX per un totale di 5.005 unità. Il MAX 8 è stato ordinato da molte compagnie aeree tra cui American Airlines, United Airlines, Norwegian e FlyDubai.

Boeing lanciò un allerta sicurezza, dopo il drammatico incidente che coinvolse il 737 Max 8 della Lion Air con soli pochi mesi di vita. Lo schianto in Indonesia causò la morte di 189 persone per un presunto difetto ad un sensore. Il produttore Usa ha emesso un warning sul software di controllo che potrebbe confondere i piloti e provocare una discesa ripida degli aerei, quello di cui parla il Codacons nella diffida inviata ad Enac

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