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Taormina, la cresta sulla bollette tra intercettazioni e pizzini

Di Redazione |

I finanzieri del Comando Provinciale di Messina hanno arrestato un noto avvocato e notificato un divieto di dimora nel comune di Taormina a un ex dirigente comunale, ora in pensione: sono accusati di peculato e corruzione. L’avvocato, incaricato dall’Amministrazione comunale di Taormina alla riscossione delle somme dovute per la fornitura dell’acqua nei confronti degli utenti morosi, e il responsabile dell’Area Servizi generali e dell’Ufficio riscossione del Servizio acquedotto del Comune di Taormina, avrebbero omesso di versare nelle casse comunali gli importi riscossi per il pagamento delle utenze idriche, appropriandosi, negli anni, di un importo vicino al milione di euro. 

Molti impiegati comunali di Taormina erano a conoscenza del maxi peculato commesso urante le perquisizioni nell’abitazione dell’ex dirigente comunale, è stato trovato e sequestrato un «pizzino», rappresentativo della giustificazione concordata tra i due per creare una copertura – ovviamente solo apparente – alla tangente ricevuta. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA