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Tutte le incognite dell’enoturismo in Sicilia, l’obiettivo è riportare la gente nelle cantine

Di Redazione |

Simbolo di storia e di identità, l’enologia è un settore strategico per tutta l’economia siciliana e non solo. Anche per questo comparto, con tutti gli addetti ai lavori ad esso legati, la speranza è quella di una ritorno alla normalità per quanto sia possibile. «Bisogna farsi trovare pronti – spiega l’esperto di enoturismo Santi Natoli – parliamo di una conquista in cui l’improvvisazione non è assolutamente permessa».

In sostanza serve uno studio specifico visto che, nelle cantine siciliane, alla vendemmia si associa sempre più l’enogastronomia. Un settore da milioni di euro con turisti provenienti da ogni parte del mondo alla scoperta dei vigneti isolani. «Occorre- continua Natoli – una programmazione studiata a tavolino. L’obiettivo è riportare la gente, nelle cantine, al ristorante». Niente “blindature” o muri tra un tavolo e l’altro ma un distanziamento coerente con le normative legato ad una inevitabile diminuzione o “alleggerimento” dei coperti. «La gente ha voglia di uscire – sottolinea l’esperto – e di ritrovare le buone e vecchie abitudini. Lo Stato ha fatto la sua parte ma ancora c’è tanto da fare. All’inizio la paura sarà quello di stare tra la gente ma speriamo che, con il passare del tempo, questo ostacolo venga superato».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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