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Per una Catania “cardioprotetta” e che abbia cura degli animali

Di Redazione |

No, Catania non è una città cardioprotetta. E no, non eccelle neanche in tema di randagismo. Il ritardo da colmare su questi due grandi temi è grande, ma l’importante era iniziare. Lo si è fatto, venerdì e sabato, partendo dalla spiaggia libera numero due, la “spiaggia dei cani”, una sorta di “simbolo” di un cambiamento culturale in città forse anche “favorito” (per una volta) dal Covid che ha imposto regole precise anche ai Comuni per poter aprire, per proseguire poi nei lidi balneari, che hanno coraggiosamente garantito la stagione (pur in perdita) non solo ai classici “cabinanti”, ma anche, in modo quasi sorprendente, anche ai turisti, che quest’anno hanno “riscoperto” la Plaia.

A segnare il punto di svolta è stata l’ennesima proposta della IV commissione consiliare Sanità del Comune presieduta da Sara Pettinato che, già “forte” del progetto “Il cuore di Raffaele” avviato per portare nelle scuole la cultura del primo soccorso e utilizzo del defibrillatore, e delle diverse collaborazioni con Asp in tema di prevenzione attuate a contatto con la gente, ha coinvolto l’Asp veterinaria e l’assessorato al Mare e tutela e benessere ambientale retto da Michele Cristaldi che si è fatto parte attiva per coniugare all’aspetto civico del “saper salvare una vita” anche quelli di “salvarla con l’aiuto dei cani” oltre a “salvare la vita dei cani”.

Venerdì pomeriggio è stato Filippo, 16enne studente della Mary Poppins di Librino, a essersi calato perfettamente nella parte del bagnante in difficoltà e Alessandro Montes con il labrador Otto dell’Associazione cani salvataggio (Acs) hanno dimostrato come, con le attenzioni dovute all’emergenza Covid, si possa salvare un bagnante dall’annegamento anche utilizzando il defibrillatore, con l’accortezza di asciugare il torace della persona soccorsa. In tutte queste operazioni Otto, fondamentale nelle operazioni di riporto a riva consentendo al suo conduttore di poter trarre in salvo anche più di una persona per volta, non ha mai perso di vista né la situazione sulla spiaggia, né quella in mare, pronto a avvisare in caso di nuove urgenze; grande l’emozione di Antonietta Rotondo e Antonio Barresi, rispettivamente mamma di Graziano Maiolino, stroncato da arresto cardiaco in un campetto di calcio, e papà di Raffaele, il 16enne che la vita l’ha persa a scuola, al Liceo Principe Umberto.In prospettiva, grazie alla sinergia tra Assessorato al Mare e Acs, prima associazione di protezione civile in Sicilia con 18 unità cinofile operative e 80 cani in addestramento solo a Palermo e che da fine settembre inizierà i corsi di salvataggio per cani e proprietari nella città etnea, la prossima estate anche una spiaggia libera della Plaia avrà l’unità cinofila di salvataggio, almeno nei fine settimana, oltre alla dotazione di un defibrillatore. Non solo, è in fase di definizione l’accordo per favorire le “adozioni consapevoli” dei cani dalle strutture in convenzione con il Comune, attraverso corsi base di addestramento gratuiti sia per il cane che per il nuovo padrone, oltre alla campagna spinta di microchippatura, vaccinazioni e sterilizzazioni, utili queste ultime a evitare i fenomeni, sempre più frequenti, di abbandono di cucciolate.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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