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Catania, nell’ospedale San Marco si “galleggia”: video fa il giro del web

Di Redazione |

Catania – All’ospedale San Marco di Catania si “galleggia”, un po’ come in laguna a Venezia. In un primo tempo non era chiaro se l’allargamento fosse stato causato dal maltempo o dalla rottura di qualche tubazione (così come già accaduto un anno fa). Sta di fatto che una parte dell’ospedale di neo costruzione, è in funzione dall’estate del 2019 nel quartiere catanese di San Giorgio, si è ritrovata totalmente allagata. Qualcuno ha ripreso l’insolita scena con il telefonino e il video, incredibile se fosse stato riconducibile ai danni per la pioggia, ha fatto il giro del web. In tanti, tra i commenti su Fb, avevano fatto osservare che era comunque assurdo un allagamento così importante considerando appunto la recente data di costruzione dell’edificio, oltre poi alla pericolosità per l’eventuale presenza di fili elettrici (nelle immagini è ben visibile anche un albero di Natale).

Sulla vicenda ha preso posizione il Codacons: “Piove sul bagnato. Vergogna, vergogna, vergogna! Diluvia all’interno dell’Ospedale San Marco di Catania, costato oltre 140 milioni, inaugurato appena un anno fa dal Presidente della Repubblica”. “In Sicilia – lamenta l’associazione -, medici, paramedici, personale sanitario e pazienti, sono costantemente vittime di una sanità da terzo mondo. Una sanità completamente abbandonata che fa acqua da tutte le parti, sarebbe proprio il caso di dire”. Il Codacons chiede l’intervento urgente del Ministero della Salute ed annuncia un esposto alla Procura di Catania.

Dal Policlinico di Catania è poi arrivata la precisazione su quanto accaduto: «L’episodio si è verificato a seguito della rottura di una valvola del sistema di climatizzazione all’interno di un reparto di day surgery, che ospita attività solo diurna. Tale criticità è stata prontamente risolta e si è provveduto ad aspirare l’acqua dall’area interessata ripristinando la situazione di normalità all’interno dei locali già tornati disponibili». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA