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Covid, a Catania ristoratori protestano con iniziativa #ioapro

Di Redazione |

Catania – E’ un continuo “tam tam” sui social con una lista che si aggiorna di ora in ora. L’iniziativa #ioapro anche a Catania raccoglie tantissime adesioni. Molte attività nel settore della ristorazione alzano la saracinesca e sono pronti a ricevere i clienti, rischiando sanzioni e non solo, per protestare contro i decreti governativi. In via Santa Filomena a Catania le luci sono accese e la porta è aperta per gli avventori nel locale di Massimo Picone e di Ignazio Faro. “Stiamo aderendo a questa iniziativa perché ormai siamo arrivati ad un punto di non ritorno e non sappiamo più come andare avanti- spiega Massimo Picone- più restiamo chiusi, più aumentano i debiti, più ci troviamo in difficoltà per poter sopravvivere. Il Governo avrebbe potuto agire diversamente senza bloccare le attività da marzo. Un esempio?- continua l’imprenditore catanese- si sarebbero potuto dare i bonus ai taxi o ai bus turistici, aiutando altre categorie penalizzate da questa situazione, evitando di appesantire il servizio pubblico”. Saracinesche abbassate da mesi per una penalizzazione- dicono gli addetti ai lavori- che colpisce maggiormente il settore della ristorazione. Sui social è un continuo scambio di opinioni, di proteste e di gesti che dalle piazze del web si sposta presto nelle strade storiche della movida etnea. “L’economia è peggiorata in modo drammatico- è sempre Picone a parlare- e le conseguenze le pagheremo nei prossimi anni. Hanno lottato per un Recovery Plan che non ha senso visto che pochi giorni fa hanno venduto 10 miliardi di Btp Italia a fronte di una richiesta di 100 miliardi. Adesso il nostro settore è in ginocchio e, nel frattempo, ci arrivano le bollette, l’affitto deve essere pagato e i nostri dipendenti aspettano la cassa integrazione”.

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