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Il 2017 è l’anno dei borghi, cuore dell’italian way of life

Di Redazione |

ROMA – Il coinvolgimento di circa 1000 borghi disseminati da nord a sud dello Stivale, la sinergia tra 18 regioni, un unico portale interattivo come “piazza” di condivisione, un grande evento di presentazione per incentivare il mercato turistico nazionale e internazionale, e poi 200 illustri personaggi selezionati come testimoni e vanto della nostra cultura e perfino il “Passaborgo”, un passaporto digitale che i turisti possono completare “collezionando” diverse località e beneficiando di convenzioni con operatori e associazioni: è il cuore di ‘Borghi – Viaggio Italiano’, il progetto strategico destinato alla valorizzazione delle piccole realtà territoriali italiane presentato oggi a Roma per inaugurare operativamente il 2017 come Anno dei Borghi, come previsto dalla direttiva firmata nel dicembre scorso dal ministro dei Beni e Attività Culturali Dario Franceschini.

Coordinato dal Mibact e con capofila la regione Emilia Romagna, il progetto costruisce insieme alle associazioni una vera e propria rete ‘identitaria’ dei borghi, specchio dell’unicità italiana, oltre a delineare un atlante di quelli a rilevanza turistica, ponendosi in linea con il modello operativo del piano nazionale per il turismo (ora in fase di passaggio al Consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva) che prevede la collaborazione tra enti locali, operatori del settore e governo. Di certo scrigni preziosi di storia, saperi e tradizioni, i borghi e le loro comunità però vogliono guardare al futuro, rivendicando il proprio ruolo di centri vivi di innovazione e rigenerazione sociale, in cui si possa tornare a incarnare, non senza fatica, quell’autentico modo di vivere italiano che ci ha resi famosi nel mondo. Negli ultimi due anni, sono stati due piccoli Comuni siciliani ad aggiudicari il titolo di Borgo più bello d’Italia: nel 2016 Sambuca di Sicilia e nel 2015 Montalbano Elicona.

 

La valorizzazione e la riqualificazione dovranno passare necessariamente dal proporre questi paesini non come belle scenografie, ma come luoghi che necessitano di essere ripopolati per far sì che siano gli stessi abitanti emblemi della ricchezza artistica, culturale, artigianale, enogastronomica, imprenditoriale del territorio.

 

Da qui passa anche il tema della sicurezza dei centri storici, soprattutto dopo il sisma che ha fatto tremare il centro Italia. Anche per questo il progetto non dimentica i “borghi del cuore”, quelli cioè colpiti dal terremoto tra Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche, per i quali si prevedono azioni che stimolino un turismo diverso (turismo geologico, didattica ambientale e culturale, viaggi e stage do studio) anche mediante l’individuazione di soggetti costituiti da giovani (start up, cooperative, associazioni) per rilanciare l’economia locale. I comuni danneggiati riceveranno poi circa 4 milioni di euro di fondi pubblici per spettacoli dal vivo e attività culturali.

Ma in questo 2017 dedicato ai borghi fare “rete” significherà anche unirsi ai grandi poli di attrazione (le città d’arte come Roma, Milano, Firenze e Venezia) usandoli come porte di accesso per sviluppare nuovi itinerari alternativi. «Abbiamo urgenza di moltiplicare i luoghi di attrazione per lo sviluppo di un turismo colto e intelligente, e i borghi devono diventare una sfida nazionale», ha detto il ministro Franceschini questa mattina, «i borghi rappresentano un’opportunità di crescita ma anche la risposta a un’esigenza, perché le città d’arte non hanno più capacità di accoglienza turistica».

«Questi paesi sono luoghi di sapere e bellezza che si spopolano perché non c’è lavoro. Ma l’occupazione può derivare anche da una vocazione turistica intelligente», ha proseguito, «com’è è stato per l’anno dei cammini, anche questo anno è una scelta strategica e forse in maggio faremo una sorta di stati generali dei borghi».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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