Il vento di Santa Ana che da 60 anni è l'incubo di Los Angeles (e dei miliardari)
La causa dei disastrosi incendi
I venti che soffiano dal deserto sono i nemici di Los Angeles e in genere di tutta la California. Quando si verifica un incendio sono infatti i Santa Ana Wind il motore che li fa dilagare ed è così da almeno 60 anni, ossia dall’incendio che il 6 novembre 1961 devastò Bel Air, il quartiere residenziale di Los Angeles ai piedi delle Santa Monica Mountain, distruggendo 484 case e danneggiandone altre 190; almeno 3.500 persone dovettero lasciare la loro abitazione. I danni sono stimati complessivamente in 30 milioni di dollari, in valuta del 1961.
Questi venti estremamente secchi si formano nell’entroterra per azione delle masse d’aria di alta pressione, fresche e secche, che provengono dal Gran Bacino, la zona desertica degli Stati Uniti occidentali delimitata da altopiano del Columbia, Sierra Nevada e catena dei Monti Wasatch. Sono venti noti per il clima caldo e secco che portano, prevalentemente in autunno ma non solo, sulla California meridionale e la Baja California settentrionale. Il bassissimo tasso di umidità, le masse di aria calda e l’alta velocità che li caratterizza sono il mix che rende questi venti molto pericolosi per gli incendi.
Da allora, però, la situazione non sembra essere migliorata, almeno a giudicare dai dati: dal 1961 al 1999 in California sono avvenuti 14 incendi e dall’inizio degli anni 2000 è stato un crescendo, con 41 incendi dal 2000 al 2010 e 47 dal 2010 al 2020; dal 2021 a oggi sono stati già 58, compreso quello in corso a Los Angeles.