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In un casolare dei resti umani, forse è il corpo di Saman

Di Tommaso Romanin |

Sotto due metri di terra, a meno di cinquecento metri dall’azienda agricola dove viveva la famiglia Abbas. Se è veramente lei lo diranno gli esami scientifici e ci vorrà qualche tempo, ma Saman, la 18enne pachistana scomparsa da un anno e mezzo dopo essersi ribellata alla famiglia, potrebbe aver trovato la sua fine a pochi passi da casa.   In un casolare diroccato in via Reatino a Novellara da ieri sera i carabinieri hanno iniziato a scavare e hanno trovato un cadavere. Una svolta investigativa, su cui gli inquirenti mantengono riserbo, li ha portati a controllare un punto specifico fino a che non sono spuntati resti umani, avvolti in un sacco nero. A quel punto i militari, con il Ris di Parma e i vigili del fuoco, si sono concentrati sul mettere in sicurezza l'area perché prima di esumare e spostare il corpo sarà necessaria una perizia tecnica e dovrà disporla la Corte di assise: il processo è, infatti, già fissato per febbraio, con cinque parenti della ragazza, i genitori, lo zio e due cugini, a giudizio con le accuse di omicidio, sequestro di persona e soppressione di quel cadavere che per mesi si è cercato ovunque nei dintorni, senza successo. La perizia prevederà l’analisi del Dna, per accertare l’identità del corpo e l’esame medico legale, per conoscere le cause della morte.   Sul motivo per cui si è arrivati a cercare Saman proprio lì chi indaga non si sbilancia, ma nega che a rivelare il punto di sepoltura sia stata una dichiarazione di uno dei parenti attualmente in carcere oppure il padre Shabbar, arrestato nei giorni scorsi in Pakistan, dopo una lunga latitanza. In questo senso sono circolate ipotesi, ma nessuna ha trovato conferma: "Non c'entra assolutamente nulla», ha detto il procuratore di Reggio Emilia Gaetano Calogero Paci, al termine del sopralluogo. Che si tratti del corpo di Saman «non lo possiamo ancora dire», ha spiegato, limitandosi ad aggiungere che il ritrovamento è avvenuto «grazie alle attività che non sono mai venute meno da parte dell’Arma dei carabinieri, con il coordinamento della Procura l’area di interesse è stata sottoposta a ulteriori controlli e verifiche», fino a concentrarsi su un punto preciso. 

 Nei prossimi giorni, ha continuato Paci «ci aspetta un lavoro complesso e difficile, perché le profondità e il luogo dove questi resti si trovano sono problematici da un punto di vista strutturale (c'è un edificio pericolante) e quindi occorrerà procedere con estrema cautela anche con la perizia che la Corte di assise dovrà disporre a seguito di questa nostra richiesta di incidente probatorio urgente».   Se le analisi confermeranno che il corpo è di Saman sarà la svolta di un mistero iniziato il 30 aprile 2021 con la scomparsa della ragazza, seguito dalla fuga all’estero degli indagati, arrestati nei mesi successivi tra Francia e Spagna, i cugini e lo zio, e infine del padre, a inizio settimana, in patria. La madre, Nazia Shaheen, rimane l’unica ricercata.   Chi risiede nella zona racconta che proprio nel casolare oggi circondato dai carabinieri, di frequente i parenti maschi di Saman andavano a bere alcolici. E anche la direzione in cui si trova l’edificio appare compatibile, rispetto alla casa in cui viveva la giovane pakistana, con quella in cui si muovevano i parenti della ragazza nel famoso video che li mostra con pale e attrezzi. In tre erano stati ripresi da telecamere di sorveglianza il 29 aprile, il giorno prima della scomparsa: secondo gli investigatori stavano andando a scavare la fossa alla 18enne. Sempre secondo le indagini la sera successiva l'avrebbero strangolata, solo perché lei voleva vivere una vita diversa da quella che le imponevano le tradizioni familiari. Una storia triste che ha commosso tanti e che alla vigilia della settimana della Giornata contro la violenza sulle donne potrebbe aver vissuto un suo capitolo decisivo.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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