Rapì una neonata in ospedale a Cosenza, giudizio immediato per Rosa Vespa
Il caso che aveva scosso il paese nel gennaio scorso. Archiviazione per il marito
Rosa Vespa, 51 anni, sarà presto chiamata a rispondere davanti al Tribunale di Cosenza per il rapimento di una neonata avvenuto lo scorso 21 gennaio presso la clinica privata Sacro Cuore. La donna, originaria di Castrolibero, aveva simulato una gravidanza per nove mesi, ingannando familiari e amici, e aveva poi messo in atto il rapimento per soddisfare il suo desiderio di maternità.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la sera del 21 gennaio Rosa Vespa si era presentata nella clinica fingendosi un’infermiera. Con questa scusa era riuscita ad avvicinarsi alla piccola Sofia, appena un giorno di vita, portandola via dalla stanza dove si trovava con la madre e la nonna. Dopo aver preso la neonata, la donna si era allontanata insieme al marito, Moses Omogo, 43 anni, di origine senegalese, che l’aveva accompagnata in auto, ignaro di quanto stava accadendo secondo quanto stabilito dagli investigatori.
La Procura di Cosenza ha richiesto il giudizio immediato per Rosa Vespa, mentre per il marito è stata proposta l’archiviazione, in quanto ritenuto estraneo alla pianificazione e all’esecuzione del rapimento. Restano tuttavia in corso ulteriori accertamenti sulla sicurezza della clinica, per verificare eventuali carenze nei controlli che hanno permesso alla donna di agire indisturbata.
Dopo il rapimento, Rosa Vespa aveva portato la bambina nella propria abitazione, dove tutto era stato preparato per accogliere il presunto neonato: la casa addobbata di azzurro, parenti e amici riuniti per festeggiare e la piccola vestita con una tutina blu, in linea con la versione di aver dato alla luce un maschietto. La festa è stata interrotta dall’arrivo della polizia, che ha ritrovato la neonata e arrestato la donna. Il marito, sorpreso e incredulo, è stato subito scarcerato dopo l’interrogatorio, poiché ritenuto in buona fede.
Le indagini hanno ricostruito come Rosa Vespa avesse pianificato nei dettagli la messinscena della gravidanza, arrivando persino ad annunciare la nascita del bambino sui social. Non risulta che la famiglia della neonata conoscesse la donna, che avrebbe scelto la sua “vittima” casualmente all’interno della clinica.
Gli investigatori stanno inoltre valutando se Rosa Vespa avesse già tentato in precedenza di avvicinarsi ad altri neonati e stanno approfondendo le responsabilità della struttura sanitaria per quanto riguarda la vigilanza. Intanto, i legali della famiglia della piccola Sofia hanno annunciato l’intenzione di opporsi all’archiviazione della posizione del marito della donna.