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Piacenza, ucciso a coltellate il “capo” di un campo nomadi

Di Redazione |

Omicidio a Caorso, nel Piacentino, intorno alle 19 di lunedì 13 gennaio. Un uomo di 52 anni di origine sinti, Rocco Bramante, già noto alle forze dell’ordine come capo della banda di ladri in abitazione fermata lo scorso anno, è stato ucciso da un 63enne del paese della Bassa piacentina Luigi Baletta – al termine di una lite violenta. I due erano all’esterno di un bar in via Roma quando si sarebbe acceso un diverbio ancora sconosciuti i motivi  che ha visto entrambi sferrarsi calci e pugni. Bramante, a bordo della sua auto, avrebbe cercato di travolgere il pensionato, senza riuscirci. Quest’ultimo ha fatto ingresso nell’esercizio commerciale dove avrebbe afferrato un coltello custodito dietro il bancone ed è tornato fuori dal locale. Qui avrebbe aperto la portiera dell’auto del nomade 52enne con lui c’era anche la moglie e gli avrebbe sferrato almeno due coltellate, una delle quali ha raggiunto l’arteria femorale. Bramante è riuscito a raggiungere la caserma dei Carabinieri poco distante per chiedere aiuto ai Militari ma si sarebbe subito accasciato, perdendo conoscenza a causa della grossa perdita di sangue. I soccorritori del 118, sul posto con ambulanze ed automediche, hanno fatto di tutto per salvargli la vita, senza però riuscirci. Il 63enne è stato fermato ed ora si trova in caserma. I famigliari del 52enne si sono radunati prima nei pressi della Stazione dei carabinieri e poi in ospedale a Piacenza per chiedere giustizia, minacciando di morte l’assassino del loro parente.

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