criminalità
Napoli, coltellate nella movida di Chiaia: il talento del calcio ferito, due minorenni si costituiscono
Napoli si è svegliata con un’immagine scioccante: via Bisignano, nel cuore dei “baretti” di Chiaia, è stata il teatro di un agguato nella notte tra il 26 e il 27 dicembre 2025. Poco dopo l’una, Bruno Petrone, 18 anni, centrocampista dell’U.S. Angri 1927 con un passato nel settore giovanile del Sorrento, è stato colpito da due fendenti all’addome e al fianco da un gruppo in sella a scooter. Gli aggressori si sono dileguati subito; il giovane, riverso a terra in condizioni gravissime, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale San Paolo, dove è stato sottoposto a un intervento con asportazione della milza e ricoverato in Rianimazione. In mattinata è stato estubato: la prognosi resta riservata, ma dalle corsie filtra cauto ottimismo.
La svolta è arrivata nel pomeriggio del 27 dicembre: un quindicenne si è presentato alla Questura di Napoli, poi trasferito ai Carabinieri di Napoli Centro, ammettendo di essere l’autore materiale delle coltellate. Un diciassettenne, ascoltato alla caserma Pastrengo, ha confessato la partecipazione al gruppo. Le audizioni sono in corso davanti alla Procura per i Minorenni e non si esclude la presenza di altri complici.
Chi è Bruno Petrone. Cresciuto nel vivaio del Sorrento, si è affermato come centrocampista moderno, dinamico, capace di inserimenti e dotato di visione di gioco. Nel 2024 è stato convocato nella Rappresentativa Under 17 di Lega Pro. Oggi milita nell’Angri (Eccellenza, Girone B), dove è considerato un investimento in prospettiva. Dalla società, dal sindaco e dal mondo sportivo sono arrivati messaggi di vicinanza e un appello corale: “Basta violenza giovanile”.
Dinamica e movente. Petrone camminava con alcuni amici quando è stato affiancato da più scooter. Due colpi rapidi di arma bianca, quindi la fuga. L’ipotesi investigativa privilegia la pista della “spedizione punitiva”, forse legata a vecchi contrasti tra coetanei. I Carabinieri stanno passando al setaccio le telecamere di una zona fittamente videosorvegliata, raccogliendo testimonianze e ricostruendo i legami del giovane.
Movida, coltelli e branco: un mix esplosivo. Chiaia sotto pressione. I “baretti”, simbolo della nightlife partenopea, da tempo fanno i conti con degrado e baby gang. Dopo l’accoltellamento di un quindicenne a ottobre nel centro storico, i residenti chiedono “zone rosse” e controlli fino a tarda notte.
Le possibili risposte: pattugliamenti mirati, percorsi educativi nelle scuole e nello sport, maggiore coinvolgimento delle famiglie.
Indagini in corso e speranze per Bruno. Restano da chiarire la composizione del gruppo, il movente preciso — lite o vendetta? — e le conseguenze sul futuro calcistico del diciottenne. La città reclama risposte ma anche prevenzione: trasformare quel sangue in un punto di svolta, con i gol al posto dei coltelli.