L'appello del siciliano a bordo di Freedom Flotilla bloccata dall'esercito israeliano: «Il governo Meloni chieda il nostro rilascio»
Lancia un appello il giornalista e blogger antimilitarista messinese Antonio Mazzeo bloccato da ieri sulla nave Handala della Freedom Flotilla che voleva forzare il blocco marittimo al largo della Striscia di Gaza. Prima dell’irruzione dei militari israeliani ha trasmesso un video-appello a familiari, amici, concittadini e istituzioni affinché venga fatta pressione sul governo italiano per chiedere il suo rilascio e il rilascio di tutti coloro che erano a bordo della imbarcazione.
«Mi chiamo Antonio Mazzeo e vengo dall’Italia - ha detto -. Se state guardando questo video sappiate che sono stato intercettato in mare e sono stato rapito dalle forze di occupazione israeliane o da un Paese complice del genocidio palestinese perpetrato da Israele. Faccio un appello a tutte e a tutti: fate pressione sul governo italiano affinché chieda il mio rilascio e quello di tutti coloro che si trovavano a bordo dell’Handala il prima possibile. Grazie».
La nave con cibo e giocattoli era salpata il 20 luglio dal porto di Gallipoli. Era diretta verso la Striscia di Gaza dopo una prima sosta fatta a Siracusa.
«Vogliamo rompere il blocco illegale e letale imposto da Israele e portare aiuti umanitari essenziali ma soprattutto un messaggio forte e chiaro: non resteremo in silenzio mentre Gaza viene affamata, bombardata e sepolta sotto le macerie», dicono gli attivisti. A bordo della nave ci sono ventuno persone: attivisti, operatori umanitari, parlamentari e giornalisti provenienti da diversi Paesi del mondo. E oltre ad Antonio Mazzeo c'è anche un altro italiano: il barese Antonio La Picirella.
Il sindaco
Il sindaco di Messina Federico Basile ha annunciato la convocazione immediata di una seduta urgente della giunta comunale. Contestualmente chiederà l’attivazione di ogni canale di diplomazia internazionale per ottenere l’immediata liberazione del professore Antonio Mazzeo e degli altri attivisti presenti a bordo: «Messina si stringe attorno a chi opera per la pace - ha dichiarato il primo cittadino peloritano - e non può restare in silenzio di fronte a un’azione che colpisce chi si impegna quotidianamente per i diritti umani e la solidarietà internazionale».