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Messina, De Luca porta uova di Pasqua nelle baracche e crea assembramenti

Di Redazione |

MESSINA – Ancora lui, sempre lui. Straordinario animale politico, soprattutto quando c’è da cavalcare i sentimenti della pancia dei siciliani sulla “linea dura”; ma incapace di esimersi da una scena – altrettanto popolare (e populista) – che lo vede protagonista di un bagno di folla nella baraccopoli, in spregio a qualsiasi regola di contenimento.

Il sindaco di Messina Cateno De Luca ci ricasca e ancora una volta “rompe le uova nel paniere” dell’emergenza coronavirus. Dopo essere finito qualche giorno fa nella bufera per aver violato la quarantena ed essere andato a prendere le uova nella campagna dalla madre, il “sindaco sceriffo” fa un altro clamoroso autogol e sempre con le uova. Anche se stavolta si tratta di quelle di Pasqua. De Luca infatti si è presentato in questi giorni nel quartiere delle baraccopoli di Messina per quella che voleva essere una iniziativa di solidarietà, ovvero distribuire uova di Pasqua ai bambini delle famiglie più povere che da anni vivono nelle baracche della città dello Stretto. Ma l’iniziativa si è trasformata in una clamorosa violazione delle regole governative per l’emergenza coronavirus, con un evidente assembramento di persone, con il distanziamento sociale che è andato a farsi benedire, tra selfie, abbracci, gente senza mascherina e bambini esposti al rischio in una delle città siciliane con il maggior numero di casi anche se dovuto soprattutto ai focolai nelle case di riposo.

A un certo punto del video (frutto di una diretta Facebook, poi cancellata, realizzata da un cittadino del quartiere, ma poi “salvata” da qualcuno e diffusa in migliaia di chat a Messina) il sindaco, con aplomb di uomo delle istituzioni, ammonisce: «Piano piano, ragazzi. A uno a uno. Non creiamo assembramenti… manteniamo le distanze per favore!». Ma le immagini che seguono mostrano come l’avvertimento (al di là di qualcuno, compreso De Luca, che indossa la mascherina) sia tutt’altro che ascoltato dai destinatari del blitz “umanitario”. «Signor sindacooo… la prossima volta i voti tutti i vostri, sono», gli dice chi evidentemente ha gradito il segnale di attenzione nei riguardi una baraccopoli (6.400 persone in case abusive e diroccate, in un contesto di degrado) che a Messina esiste dal post terremoto del 1908.

A un certo punto si sente un cittadino che gli urla: «Sindaco, ma che vuole prendere il posto di Musumeci?». E il video inquadra “Scateno” mentre alza il pollice. Ma forse era soltanto una posa per l’ultimo selfie con chi lo acclama. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA