Il blitz a Mondello di Hallissey e La Vardera contro il "monopolio" delle concessioni balneari
I due esponenti politici che rivendicano quanto stabilito lo scorso anno dalla Corte Costituzionale, sono stati aggrediti dai gestori di uno stabilimento
Matteo Hallissey, bolognese, giovanissimo presidente di +Europa e dei Radicali Italiani con il deputato regionale siciliano Ismaele La Vardera (leader di Controcorrente), ha manifestato in forma di protesta stamane sulla spiaggia di Mondello, a Palermo, per denunciare quella che definiscono "una situazione folle" ma divenuta normalità in molte spiagge siciliane.
La denuncia si concentra su un dato particolarmente rilevante: da 116 anni la società "Mondello Immobiliare Italo Belga S.A." gestisce l'80% delle spiagge di Mondello attraverso una concessione che genera un fatturato superiore ai 4 milioni di euro annui, a fronte di un canone demaniale di poco più di 50.000 euro versati allo Stato. Secondo i documenti ufficiali, il canone per l'area di 36.000 metri quadrati si aggira intorno ai 56.000 euro annui.
I Fatti
I due attivisti si sono recati a Mondello con l'obiettivo di piantare un ombrellone arancione sulla spiaggia come gesto simbolico di protesta. L'immagine dei lidi semi-vuoti a fianco di lembi di spiaggia libera letteralmente invasa di persone rende ovvie le incongruenze in questo settore. "Lettini vuoti, con i cittadini esasperati dalla situazione, ammassati nei pochi metri di spiaggia fuori dallo stabilimento visti i costi troppo alti", dichiarano Hallissey e La Vardera.
La protesta pacifica si è trasformata rapidamente in un confronto acceso. I gestori dello stabilimento hanno reagito con aggressività verbale, hanno tentato di rubare il telefono ai due attivisti, li hanno minacciati e hanno distrutto l'ombrellone che avevano piantato in segno di protesta. L'intera scena è stata documentata in video e pubblicata sui social media.
Le Motivazioni Legali della Protesta
La battaglia di Hallissey e La Vardera si basa su solide argomentazioni giuridiche. La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 109 del 24 giugno 2024, ha dichiarato illegittimo l'operato della Regione Siciliana che aveva prorogato le concessioni balneari in violazione della direttiva europea Bolkestein (2006/123/CE).
La direttiva europea, nota anche come "direttiva servizi", impone agli Stati membri dell'UE di mettere a gara le concessioni demaniali in scadenza, vietando il ricorso alle proroghe automatiche. La Corte ha stabilito che le norme siciliane "perpetuano il sistema delle proroghe automatiche delle concessioni, più volte giudicato illegittimo dalla Corte di giustizia dell'Unione Europea".
Il Contesto Nazionale
Il caso di Mondello si inserisce in un contesto nazionale più ampio. La Sicilia, con circa 3.000 concessioni balneari, rappresenta un caso emblematico delle difficoltà nell'applicazione delle direttive europee. Come ha sottolineato l'assessore regionale Toto Cordaro: "ci dovranno spiegare come in Sicilia si riusciranno a fare 3mila gare a evidenza pubblica entro i termini previsti".
Significato e Prospettive
L'azione di Hallissey e La Vardera a Mondello è stata molto più di una semplice protesta locale. È la manifestazione tangibile di una contraddizione sistemica tra diritti dei cittadini e interessi corporativi, tra normative europee e prassi consolidate, tra principi democratici e monopoli di fatto.
Il caso della Italo Belga - 4 milioni di fatturato annuo a fronte di 56.000 euro di canone circa - evidenzia un rapporto costi-benefici che molti considerano inaccettabile per un bene pubblico come le spiagge. La violenta reazione alla protesta pacifica dimostra, secondo i due attivisti, quanto sia radicato e difeso questo sistema di privilegi.
Come ha sottolineato Hallissey: "le regole sono chiare: le concessioni scadute vanno messe a gara, non prorogate a vantaggio dei soliti. In questo caso ribellarsi è un dovere". La battaglia per Mondello continua, rappresentando un test cruciale per l'applicazione del diritto europeo in Italia e per la democratizzazione dell'accesso ai beni comuni.
L'ombrellone spezzato sulla spiaggia di Mondello è diventato il simbolo di una lotta più ampia: quella per riportare il mare nelle mani di tutti.
Una leadership giovane per un futuro democratico
Matteo Hallissey incarna il volto del cambiamento necessario per rivoluzionare la politica italiana, portando con sé la determinazione e l'energia di una generazione che non accetta più compromessi con il sistema dei privilegi consolidati. La sua capacità di coniugare battaglie concrete con una visione politica moderna e la sua abilità nel comunicare direttamente con i cittadini attraverso l'azione nonviolenta rappresentano elementi di autentica novità nel panorama politico nazionale.
Tuttavia, il giovane leader dovrà affrontare un ostacolo non indifferente: l'età minima per candidarsi al Parlamento. Con i suoi 22 anni, Hallissey deve ancora attendere tre anni per poter essere eleggibile alla Camera dei Deputati (per la quale è richiesta l'età minima di 25 anni) e ben diciotto anni per poter aspirare al Senato della Repubblica (dove il limite rimane fissato a 40 anni.