Politica
Di Maio “lancia” il primo governo senza alcun indagato, poi inciampa nel solito congiuntivo border line
«E’ dal 1994 che non accadeva che un governo si insediasse senza un ministro indagato o condannato. Con noi è stato possibile. Non è stato facile ma alla fine siamo riusciti a far partire questo governo». Lo ha detto Luigi Di Maio parlando a Marina di Ragusa a sostegno della candidatura di Antonio Tringali a sindaco di Ragusa per il Movimento 5 Stelle. «Abbiamo fatto una bella squadra per il governo – ha aggiunto – e abbiamo scelto ministri di alto spessore. Come il ministro Tria all’Economia o come Alfonso Bonafede alla Giustizia. Qualcuno ci dava degli illusi, ci deridevano perché dicevano che non saremmo andati mai al governo. Ora ci siamo e vogliamo restituire il potere ai cittadini. Non vogliamo sfruttare il governo per esercitare un potere spicciolo».
Poi in una intervista a margine c’è il “solito” congiuntivo quanto meno border line: «Credo che per ripagare il consenso avuto al Sud ma anche al Nord dovesse essere d’obbligo pretendere il ministero del lavoro e dello sviluppo economico».
Il ministro ha poi annunciato lo spoil system: «Cambierò i vertici dei miei ministeri. E’ giusto che ci sia lo spoil system perché dopo 5 anni si creano delle incrostazioni. Magari qualcuno in qualche casella del ministero resterà ma il cambiamento parte anche dalla macchina burocratica. C’è una grande voglia di far bene – ha aggiunto – e dopo il rinnovamento nella squadra di governo anche la macchina burocratica va adeguata».
L’intervista è di Mario BarresiCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA