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Ibis non sono più in grado di migrare: qualcuno mostra loro la rotta verso l’Italia

Di Redazione |

BERLINO – Un piccolo, grande gesto riparatore. Per salvare una specie di uccelli a rischio estinzione, che a causa dell’uomo non è più in grado di migrare: hanno scordato la strada. È la missione in corso in questi giorni a bordo di un ultraleggero in volo dalla Germania all’Italia, per mostrare la rotta a 31 esemplari di Ibis Eremita. Gli eroi di questa avventura sono due piloti e due “mamme adottive”, che si alternano in volo.

A bordo del velivolo una mamma umana, che ha allevato gli uccelli fin dai primi passi. Come è possibile che gli uccelli la seguano? «Le mamme adottive dell’Ibis assumono il ruolo dei genitori naturali, che non possono più svolgere perché loro stessi non conoscono più la strada. Si seggono su un aereo ultraleggero con un pilota e la mamma chiama continuamente: “Waldi (da Waldrappe, il nome tedesco della specie) vieni, vieni!”. I volatili riconoscono la mamma dalla voce ma anche dagli abiti, l’hanno sempre vista vestita di giallo», spiega all’ANSA Joern Ehlers, del Wwf, che sostiene il progetto europeo chiamato LIFE. «Ogni tanto fanno delle deviazioni, ma poi tornano nello stormo. Quindi l’aereo deve fare qualche curva e temporeggiare. In questo modo attraverseranno le Alpi e voleranno fino alla meta, il lago di Orbetello, che si conta di raggiungere nel giro di due tre settimane».

Gli Ibis eremita sono nella lista rossa degli animali che rischiano l’estinzione: «Complessivamente ce ne sono duemila, per lo più nei giardini zoologici, in Nordafrica, Marocco e Siria. Questi uccelli non migrano più. La particolarità di questo progetto è che si vuole fare in modo che tornino ad essere dei migratori. Come erano prima». Il progetto va avanti da 10 anni e nel corso del tempo si è migliorata la tecnica: si è capito ad esempio quale sia la velocità adeguata per gli uccelli, e di quante pause abbiano bisogno. «In Baviera quest’anno sono tornate quattro coppie, otto ibis. Questo è stato un grande successo, hanno avuto anche 24 piccoli». Anche loro, a questo punto, dovrebbero essere in grado di riprendere a migrare. «Gli ibis hanno bisogno di spazio libero, dove si possano cibare. Mangiano qualsiasi cosa: vermi, semi. Il problema è che non sono particolarmente timidi e proprio questo li ha resi preda facile dei cacciatori. Anche in passato erano considerati delle prelibatezze», spiega ancora Ehlers. Questo resta tuttora il rischio maggiore: si teme sempre che possano essere cacciati illegalmente.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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