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Tartarughina “orfana” dei volontari commuove a Linosa turisti e residenti

Di Redazione |

Linosa – Una tartarughina, neonata, sola, che sfida il mare increspato dal vento a Cala Pozzolana di Ponente. E’ la prima ‘nascita’ della stagione sull’isola di Linosa: una piccola storia che per gli abitanti e i pochi turisti di questa oasi di tranquillità rappresenta anche qualcosa di più, un messaggio alle istituzioni locali, un po’ una sfida alla burocrazia che – per la prima volta dopo anni – questa estate ha impedito l’apertura del centro di recupero tartarughe che qui lavorava dal 1995.

“Senza i volontari che fino allo scorso anno sorvegliavano la cala ininterrottamente, giorno e notte, nessuno sa dove erano deposte le uova da cui è nata, né quando si sono schiuse, né quante tartarughe sono nate. Nessuno le ha protette, nessuno le ha aiutate”, commentano dalla banchina i pochi presenti che hanno visto la neonata Caretta Caretta arrancare controcorrente per tentare di raggiungere il largo, ed hanno girato dei video con i telefonini.

La piccola spiaggia di detriti vulcanici, su una costa che per il resto è quasi interamente di scogliere di lava, in un’isola mai sfiorata dai ‘danni’ del turismo di massa, è un piccolo paradiso per la nidificazione delle tartarughe: pur in assenza dei volontari, quest’anno, due tartarughe sono state viste arrivare per deporre le uova, i nidi sono stati recintati e le nascite sono attese per settembre e ottobre. Più a Sud, ad un’ora di aliscafo, sull’Isola di Lampedusa (con Linosa sono amministrate dallo stesso Comune) lo scenario è completamente diverso. Il centro di soccorso per le tartarughe è operativo ed è un esempio di eccellenza del volontariato (il sostegno di cui può aver bisogno è per crescere: c’è tanto da fare nel lavoro di soccorso e cura delle Carette Carette). Anche a Lampedusa, a luglio, una Caretta Caretta è tornata per deporre le uova (ritornano dopo anni ed anni sempre ed esclusivamente nello stesso luogo): il nido, protetto da Legambiente, in questo caso è tra gli ombrelloni della piaggia più affollata dell’Isola, la Guitgia, a pochi metri dalla palafitta di un bar-ristorante.

E’ stata una sorpresa anche per gli esperti: “Tra luci e confusione non è più un ambiente ideale per la nidificazione delle tartarughe. Forse è un segnale di speranza: quella che ha deposto le uova potrebbe essere la prima ‘tartaruga moderna’, un primo esempio di tartarughe che si stanno adattando a un mondo profondamente cambiato. Purtroppo, però, temiamo che molto più probabilmente si tratti di casi sempre più rari se non unici”, commenta un volontario.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA