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Pepa tornerà con i sui simili, ecco le cure dedicate alla scimmia sequestrata a Catania

Di Redazione |

Pepa, la bertuccia sequestrata alcune settimane fa è stata trasferita dal Lav nel centro di recupero di Semproniano. L’obiettivo è farla tornmare a vivere in natura con i suoi simili. Pepa è la quinta bertuccia salvata da LAV grazie al progetto internazionale Born To Be Wild – in collaborazione con Animal Advocacy and Protection (AAP) – nato per preservare gli habitat di questi animali nei Paesi d’origine e contrastarne i traffici verso l’Europa.

«Vogliamo raccontare la storia di Pepa, sequestrata dal traffico internazionale ad opera delle Forze di polizia e messa in salvo da noi di LAV- ha detto Roberto Bennati, Direttore Generale LAV – anche per fare luce sul più vasto fenomeno del commercio e del traffico internazionale di animali esotici, sul quale siamo recentemente intervenuti con una petizione al Ministro dell’Ambiente Costa chiedendo, tra le altre cose, di vietare la riproduzione, la vendita e il commercio intracomunitario e di esportazione degli animali esotici nati in cattività e delle loro parti». «È necessario agire presto ed efficacemente in questa direzione, per il bene degli animali e anche della salute umana, messa a serio rischio dal contatto con gli animali selvatici ed esotici» continua Andrea Casini, Responsabile LAV Animali Esotici.

Lo scorso 28 aprile a Catania, nel corso di un’operazione congiunta, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale, coadiuvati dal Nucleo Carabinieri CITES, hanno accertato che presso un’abitazione nel popolare quartiere Zia Lisa, era detenuta illegalmente una scimmia della specie Macaca Silvanus insieme a 2 tartarughe”Testudo Hermanni”. Questi animali sono specie protette a rischio di estinzione e tutelati dalla Convenzione Internazionale CITES. Inoltre, la bertuccia è considerata specie pericolosa per l’uomo, sia per il rischio di lesioni dovute a comportamenti aggressivi (è infatti dotata di canini di grandi dimensioni), sia per la possibile trasmissione di malattie infettive che possono passare dagli animali all’uomo (lo spillover che ha dato origine all’attuale pandemia da Covid-19 è uno di questi casi). Per tali ragioni vige il divieto assoluto della loro detenzione da parte di privati.

Al momento del sequestro, la piccola Pepa, trasportata per gli accertamenti e le prime cure presso l’Ospedale Veterinario dell’Università di Messina, era apparsa molto più giovane della presunta età che le è poi stata attribuita, intorno ai 4 o 5 anni. Ciò probabilmente a causa di un difetto di sviluppo dovuto a malnutrizione. Cresciuta e allevata come una bambina, la bertuccia passava il suo tempo in casa indossando un pannolino e trattata come un “piccolo umano”, a dispetto delle reali necessità della sua specie.

LAV, immediatamente contattata dai Carabinieri e nonostante le difficoltà dovute alle limitazioni agli spostamenti (l’operazione si è svolta durante la Fase 1 dell’emergenza Covid) è tempestivamente intervenuta, raggiungendo Messina a bordo della propria ambulanza veterinaria con un’unità di emergenza, per la presa in carico e il trasferimento dell’animale presso il Centro di Recupero per fauna Selvatica ed Esotica di Semproniano in Toscana

Al termine di un periodo di vigilanza sanitaria e di controlli medico veterinari, Pepa inizierà il percorso per essere inserita in una “famiglia” di primati suoi simili, uno degli obiettivi primari del Progetto Born To Be Wild. Così come Rocket, Lucy, Buddy e Calogero prima di lei, anche Pepa potrà vivere in semilibertà (la migliore condizione possibile, data l’impossibilità di reintrodurre questi animali in natura), godere di ampi spazi e iniziare la socializzazione, finalmente, con i suoi simili.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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