Sant'Agata, il monito di mons. Renna: «Le candelore non sono proprietà privata, basta “bandierine” e marcette»
Dopo che nell'ultima operazione antimafia eseguita a Catania, il blitz Naumachia, è venuto fuori che uno degli indagati aveva messo il suo soprannome su una delle candelore di Sant'Agata, la patrona della città, oggi, l'arcivescovo di Catania monsignor Luigi Renna ha voluto lanciare un monito avvertendo che non saranno più tollerate "bandierine" di sorta o equivoche marcette.
Come emerso dalle indagini del blitz Naumachia, durante la festa della Santa, nel 2022, su una delle candelore votive apparve uno stendardo con la scritta "Banana", storico soprannome del boss Giovanni Nizza.
Una dimostrazione di potere che fu ripetuta anche l’anno successivo. In occasione della Festa di Sant'Agata del 2023, infatti, sono stati rinvenuti dei video pubblicati sui social che mostravano un bambino, legato da stretti vincoli di parentela a Giovanni Nizza, fatto sedere durante la processione sulla stessa candelora che aveva ospitato lo stendardo.