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Sequestro Haiti, Vanni Calì si racconta: «E’ stato terribile»

L'ingegnere catanese è rimasto 23 giorni nelle mani di chi l'ha sequestrato nel Paese in cui stava lavorando

Di Andrea Lodato |

Vanni Calì racconta in esclusiva a "La Sicilia" l'esperienza vissuta durante il sequestro di cui è rimasto vittima lo scorso 1 giugno ad Haiti dove si trovava per lavoro. L'ingegnere catanese, molto conosciuto e stimato anche per aver rivestito negli scorsi anni un ruolo politico alla Provincia di Catania, rievoca, con le lacrime agli occhi, i momenti difficili della prigionia durata 23 giorni e conclusasi con l'intervento della Farnesina. "E' stato terribile, difficilissimo», dice. «Non ero tanto preoccupato per il fisico, che ero certo avrebbe retto discretamente, ma per la mia mente che è stata messa a dura prova. Alla fine tutto si è concluso bene e da quando sono tornato mi sento travolto da un affetto, di amici e conoscenti, che quasi non immaginavo di poter ricevere». Calì sarà ricevuto dal sindaco di Catania Salvo Pogliese giovedì 8 luglio.

Video di Orietta Scardino

L'intervista per esteso sul quotidiano La Sicilia domani in edicola e nella versione digitale.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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