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Simon Billy sugli sci a 255 km/h: il folle record sulle Alpi

Di Redazione |

Da sempre la sfida più affascinante per atleti e sportivi è la velocità. Poco importa che se ne raggiungano le vette correndo, nuotando, volando, in automobile o in bicicletta, calciando un pallone o prendendo la pallina a racchettate; l’importante è superare limiti e soprattutto avversari. Il francese Simon Billy ha scelto un paio di sci, li ha inforcati e giù sulla neve di Vars sulle Alpi per i Mondiali di velocità: punta di 255,5 chilometri orari e nuovo record del mondo. Lo ha strappato oggi all’italiano Simone Origone che nel 2016 aveva fatto segnare 254,958 km/h sulla stessa pista.

Billy ora fa parte di una ristrettissima schiera di super uomini e super donne. Tra loro c’è anche il nostro Marcell Jacobs grazie all’oro olimpico vinto sui 100 metri a Tokyo 2024: “l’uomo più veloce del mondo è italiano», titolavano i giornali. L’azzurro si è messo in scia a veri e propri miti come Carl Lewis o Usain Bolt. Il primo era il «figlio del vento», il secondo «il fulmine». Quest’ultimo è in assoluto l’uomo più rapido di sempre: in pista ha raggiunto la punta massima di 45 chilometri orari, un dato mostruoso per un essere umano che usa solo la spinta delle sue gambe.

La rapidità è il segreto anche di alcuni campioni di calcio. Haaland, Mbappé, Cristiano Ronaldo, Hakimi e, qualche anno fa, Ronaldo il fenomeno hanno una caratteristica in comune: hanno raggiunto in campo punte massime di velocità intorno ai 38 km orari. Tempi che, se mantenuti per 100 metri, varrebbero addirittura la qualificazione per le Olimpiadi. Ma a far sballare il tachimetro, battendo ogni record, nel calcio è soprattutto il pallone: il tiro più veloce spetta al brasiliano Ronny Heberson che nella partita tra Sporting Lisbona e Naval ha segnato una punizione a 220 km orari. Le immagini testimoniano che il pallone non si vede, nella sua traiettoria, e torna visibile solo una volta depositato in rete. Come termine di paragone basta pensare che il record italiano spetta a Totti con una «sassata» contro la Juventus a 113 km/h.

Cha piaccia più Djokovic o Federer la verità è che nel tennis la velocità conta tanto, anche se non basta. La battuta più veloce del mondo appartiene all’australiano Samuel Groth: in un torneo in Corea del Sud ha scagliato la pallina a 263 km all’ora.

Ma è sulle due o quattro ruote che la velocità raggiunge la sua apoteosi con l’avvento dei motori nel secolo scorso. «La magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità. Un’automobile da corsa è più bella della Nike di Samotracia», provocava il futurista Filippo Marinetti nel suo «Manifesto del Futurismo». Provocazione sì, ma anche una sorta di profezia per milioni di appassionati dei motori.

Se in bicicletta il primato è dell’olandese Sebastiaan Bowier che nel 2013 ha toccato i 133,78 km/h, le velocità che si raggiungono con auto e moto sono davvero impressionanti. La Ferrari Sf-23 di Formula 1 raggiunge i 328 km orari in pochi secondi e riesce a mantenere una media di poco inferiore per tutta la gara. Il record tra le monoposto spetta però alla Williams che nel 2016 con Bottas toccò i 372,5 km/h in gara: va detto che le macchine erano molto diverse dalle attuali.

Da «rossa» a «rossa» si arriva alla MotoGp: la Ducati Desmosedici GP 22 di Jorge Martin nel 2022 ha superato i 363 km/h in gara al Mugello. Guidarle a quella velocità richiede indubbie capacità ed un coraggio non da tutti. D’altronde anche per scendere a 255 km/h con gli sci su una pista di neve richiede una certa dose di «fegato».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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