«Ho scelto di comune accordo con Rosi questo nome – dice Massimo – perché era la macchina per scrivere di mio padre l’“Olivetti Lettera 82”.
È stato di buon augurio e in qualche modo ha portato fortuna. Ci piace pensare che sia stato il luogo a sceglierci, come una sorta di destino; in qualche modo, abbiamo contribuito a riqualificarlo».
«L’idea di Lettera 82 è stata inizialmente quella di creare una sorta di “non-luogo”, per citare Marc Augé, ricco di suggestioni ed esperienze. Fin dagli inizi, ci siamo impegnati nell’organizzazione di eventi culturali e musica live. Sulla pescheria, Massimo e Rosi condividono lo stesso pensiero: «È un luogo di suggestioni e di immagini. Nel corso degli anni, l’a b b i amo vissuta e vista cambiare: i locali da una parte, il mercato storico dall’altra, con una bella convivenza»