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Perù, “lo stadio è nostro”: battaglia tra ultras e evangelici

Di Redazione |

La polizia peruviana è dovuta intervenire pesantemente a Lima per sedare una rissa fra un folto gruppo di membri di una setta evangelica ed i tifosi del club di calcio Alianza Lima, riguardante la proprietà di terreni ed edifici all’interno del recinto dove si trova lo stadio Alejandro Villanueva.  La disputa, ricorda la radio Rpp di Lima, è legata al fatto che la Iglesia cristiana mundial El Aposento El Alto sostiene di avere in mano diritti di proprietà su due aree che coincidono con la zona dove si trova lo stadio e le sue istallazioni, pagate due anni fa 600.000 dollari. Una pretesa che il comitato direttivo di Alianza Lima respinge però categoricamente.  Così all’improvviso ieri mattina molte decine di fedeli della chiesa, con in testa caschi di plastica gialli, hanno invaso la zona, cominciando a cancellare con vernice sui muri esterni le iscrizioni poste dal club. Questo ha suscitato una reazione immediata dei tifosi che sono giunti in massa sul posto per difendere energicamente i beni della società calcistica. Lo scontro, durato un paio d’ore, è avvenuto con l’ausilio di bastoni e sassi, ed anche con l’uso di candelotti lacrimogeni, fino a quando un reparto di agenti della polizia non ha fatto irruzione nella zona separando le due fazioni in lite. Due membri della chiesa evangelica hanno riportato ferite e sono stati curati in un vicino ospedale. Della vertenza è stato in vestito d’urgenza un giudice davanti a cui dovranno comparire i legali delle parti per verificare se le pretese avanzate dalla chiesa sono legittime, o se prevalgono le argomentazioni della Alianza Lima che sostiene di essere proprietaria di tutti i terreni da 40 anni.

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