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Sanremo, gli Zen Circus con “L’amore è una dittatura” oggi anche in una raccolta che celebra i vent’anni di attività

Di Redazione |

SANREMO – Sanremo e The Zen Circus. «Due parallele che non si erano mai toccate», per dirla con le parole della band toscana, arrivata a Sanremo per la prima volta nella sua carriera ventennale. «Ma in fondo si tratta sempre di musica italiana e in questa edizione, in particolare, ci sentiamo un po’ a casa grazie al cast a noi omogeneo o familiare. Ci sono tanti artisti che portano linguaggi diversi, ed è solo un bene. Insomma, abbiamo l’impressione di partecipare più a una festa che a una competizione, che tra l’altro non è nel nostro dna», dicono Andrea Appino e compagni, la quota indie del festival, in gara con “L’amore è una dittatura”, che vi proponiamo nel video.

Una festa in cui la politica, a partire dalle polemiche sul tema migranti, affrontate anche dagli Zen Circus che citano «porti chiusi» e «pietre del deserto», ha un po’ avvelenato il clima goliardico. «Questa canzone è politica, come lo sono tutte le canzoni in un dato contesto sociale e politico. Ma non bisogna fermarsi a questa parola – sottolineano -. Fare politica con la musica non ci interessa, farla con la nostra vita di persone civili, sì. Seminiamo dubbi, ma senza portare un colore politico sul palco. Venti anni fa ci siamo promessi tutta la verità, niente altro che la verità».

Sul palco hanno portato con loro due sbandieratori e due tamburini: vestiti di nero e con elmetto in testa. Un misto di black block e nazisti. «Ma anche in questo caso, nessuna presa di posizione politica. E’ la nostra milizia dell’amore, la dittatura del titolo della canzone». Nella serata dei duetti, oggi venerdì 8 febbraio, saranno invece accompagnati da Brunori SAS e il pezzo «avrà un vestito diverso: sarà una sorta di piccola marching band macabra».

In contemporanea al festival esce oggi la raccolta “Vivi si muore – 1999-2019”, per celebrare il ventennale di attività. L’album contiene 17 tracce della loro storia, rimasterizzate per l’occasione, e 2 inediti: il brano sanremese e «La Festa». «E’ una sorta di bignami dei nostri 10 LP», dicono. E in cantiere c’è anche il libro «Andate tutti affanculo», in uscita per Mondadori entro l’anno. «Non una biografia, ma un vero e proprio romanzo. Il tema siamo noi, ma neanche tanto noi, con la nostra storia (im)possibile e (im)probabile. E’ un romanzo di formazione, di una generazione, di un certo tipo di persone che hanno trovato poca narrazione in questi anni. Noi cerchiamo di parlare di chi non si ritrova in niente».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA